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Compositore, artista e studioso, sperimentatore e ricercatore, Daniele Lombardi è scomparso nel tardo pomeriggio dell’11 marzo, a 72 anni. Il Maestro è stato trovato nel suo studio di borgo Santa Croce, dalla moglie, che ha subito allertato la polizia. La morte sarebbe dovuta a cause naturali anche se il pm ha disposto l’autopsia sul corpo.
Nato a Firenze nel 1946, allievo di pianoforte di Rio Nardi e poi docente al Conservatorio di Milano, la sua doppia formazione musicale e visuale lo ha portato a immaginare un unico linguaggio che, tra analogie e contrasti, è espressione di gesto, segno e suono. Fondanti sono i suoi lavori sulla musica delle avanguardie storiche, avendo anche eseguito un ampio numero di composizioni futuriste, di autori come George Antheil, Leo Ornstein e Alberto Savinio. Fortemente interessato agli sviluppi tecnologici, dalla computer graphic alla realtà virtuale, ha sempre orientato la sua ricerca sul concetto di multimedialità. Seguendo l’idea di un’arte democratica e appartenente al quotidiano, ha sempre cercato di coinvolgere gli spettatori facendoli sentire parte non solo integrante ma fondamentale, esecutiva, dell’opera. Enorme il numero delle composizioni e delle performance, di cui si ricorda in particolare Sinfonia, del luglio 1987, quando invase via Tornabuoni con 21 pianoforti a coda, e Mitologie, in cui un microfono manda il segnale acustico a uno schermo a cristalli liquidi che modifica lo spettro cromatico in tempo reale.
Ha diretto per alcuni anni, a Roma, il festival Nuova Musica Italiana e Nuova Musica Internazionale, mentre con Bruno Nicolai fondò la rivista La Musica. Attualmente stava lavorando a una commissione per il Maggio Musicale Fiorentino.