08 novembre 2018

Notturni a San Vito al Tagliamento. La rassegna Palinsesti apre con mostre e performance

 

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La notte è la categoria per eccellenza del sublime, tempo e spazio in cui risiede ciò che è più misterioso e che incita lo sguardo della curiosità, lì potrebbe nascondersi l’origine di ogni cosa ma anche la catastrofe. Sul tema del dialogo tra l’uomo e il non conosciuto si incentra la 27ma edizione di Palinsesti, rassegna d’arte contemporanea, organizzata dal Comune di San Vito al Tagliamento, che sarà inaugurata sabato, 10 novembre, nell’Antico Teatro Sociale Arrigoni e che si svilupperà tra diverse sedi, tra San Vito al Tagliamento e Pordenone. 
Si parte dal Castello di San Vito, dov’è presentato il progetto espositivo “Notturni”, a cura di Giorgia Gastaldon,volto ad indagare il rapporto tra uomo e universo, inteso come luogo infinito e della spiritualità, dell’inizio e della fine. In mostra, le opere di Silvia Mariotti e Maria Elisabetta Novello, che si rifanno ai paradigmi del “notturno” e del “sublime”, categorie estetiche peculiari del movimento ottocentesco europeo del Romanticismo, rilette in chiave contemporanea, tra citazioni di Lars von Trier e antiche mappe celesti. A corollario di questa esposizione, si terrà, il 10 novembre e poi il 24 novembre e il 22 dicembre, Ciò che resta del fuoco, performance realizzata in collaborazione con la compagnia di danza contemporanea AREAREA, che riflette sul tema della luce e del buio. All’Essiccatoio Bozzoli è ospitata la personale di Paolo Comuzzi, curata da Giada Centazzo e Antonio Garlatti, che costituisce un affondo sul lavoro Incontri quasi possibili lungo gli assi cartesiani (2011) presente nella collezione d’arte contemporanea di San Vito al Tagliamento Punto Fermo. In Diario d’impermanenza, videoinstallazione site specific per l’Essiccatoio, l’artista, utilizzando la tecnica del videomapping, ripropone su una parete l’immagine delle finestre che, presenti nella stanza, si affacciano su altri spazi, in un viaggio introspettivo verso le zone di confine. Si rinnova in questa decima edizione, curata da Michela Lupieri, anche il connubio tra Premio In Sesto e Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento, le cui celle ospitano, per la durata della rassegna, l’esposizione dei progetti elaborati da Ulrike Schulze, Alberto Scodro e Nataša Sienčnik. Una sezione del premio, curata da Giada Centazzo, che verrà inaugurata sempre sabato 10 novembre, alle ore 11, si trova invece a Pordenone, nelle sale espositive della Fondazione Ado Furlan. Espone l’artista francese Mathilde Caylou, vincitrice della scorsa edizione del Premio In Sesto con Frozen River, una scultura in vetro trasparente con intrusioni di minerali colorati, che riproduce il tragitto del fiume Tagliamento dalla sorgente sino alla cittadina friulana di San Vito. A Casa Furlan, Caylou propone una selezione di opere in vetro che rappresentano la sua ricerca artistica. 
In home: Silvia Mariotti, Volume Notturno (Blu nerastro)
In alto: Paolo Comuzzi, Diario d’impermanenza

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