04 aprile 2018

Fino all’8.IV.2018 La Madonna Esterházy Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma

 

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Le Gallerie Nazionali d’Arte Antica – Palazzo Barberini offrono la ghiotta opportunità di scoprire da vicino un’opera di Raffaello altrimenti lontana dal panorama italiano: fino all’8 aprile sarà possibile ammirare La Madonna Esterházy dello Szépművészeti Múzeum di Budapest. Si tratta di un mini-progetto espositivo che racconta l’opera attraverso il confronto con altri tre quadri, e un disegno, di humus raffaellesco appartenenti alla collezione permanente del museo. 
L’idea si sviluppa da una possibile criticità, ovvero il prestito dell’opera forse più conosciuta, che si trasforma in opportunità: salutata momentaneamente, fino al 9 aprile, la Fornarina, che lascia la sua storica dimora per essere esposta all’Accademia di Carrara di Bergamo in occasione della mostra Raffaello e l’eco del mito, viene accolta al suo posto La Madonna Esterházy, grazie alla dinamica politica di collaborazioni portata avanti da Palazzo Barberini negli ultimi due anni. 
Si tratta di un dipinto di piccolo formato (28,5 x 21,5 cm), non finito: poco si conosce della sua storia e quindi della committenza, ma i bagliori del talento dell’artista urbinate appaiono evidenti. Per ricostruire una parte successiva della vicenda viene in aiuto un’iscrizione ex post, sul retro della tavola, attestante il settecentesco dono da parte di papa Clemente XI Albani, a Elisabetta, madre di Maria Teresa d’Asburgo. 
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Giulio Romano, Madonna col Bambino, 1515, Olio su tavola, 36x30cm, Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Roma

La Madonna è rappresentata con il Bambino e il piccolo San Giovanni, in un triangolo compositivo assai diffuso nella Firenze dell’epoca e molto ricorrente anche tra le opere del pittore stesso. Il gruppo è immerso in un’atmosfera idilliaca, il cielo di un bellissimo azzurro sfuma su un paesaggio dove in lontananza si può vedere una città, costruita con edifici che richiamano la Roma classica, come ad esempio il Tempio di Vespasiano al foro. 
Per la datazione è utile il confronto proposto con la riproduzione del disegno preparatorio conservato presso gli Uffizi: rispetto al lavoro finito infatti, il foglio si differenzia per l’assenza del richiamo all’antichità. Questo particolare può far presupporre che Raffaello stesse lavorando al dipinto negli ultimi tempi fiorentini e che lo terminò una volta giunto a Roma, chiamato da papa Giulio II nel 1508 per le imprese vaticane, quando l’impatto con le antichità segnò profondamente il suo stile, continuamente alimentato dalla sua inesauribile curiosità intellettuale. La datazione 1506-1508 è confermata anche dal confronto con altre opere di quel periodo, come la Madonna del Baldacchino di Palazzo Pitti e la Sacra Famiglia Canigiani di Monaco. 
L’arrivo della tavola ungherese è anche l’occasione per attirare l’attenzione dei visitatori su tre opere che appartengono a Palazzo Barberini: la più nota è la pregevolissima Madonna con il Bambino di Giulio Romano, uno dei discepoli che meglio mise a frutto il grandioso bagaglio culturale lasciato dal maestro. In questa tavola l’artista rappresenta le due sacre figure all’interno di una scena immersa in un’intima atmosfera domestica, con l’eleganza e la grazia che echeggiano lo stile raffaellesco: allo stesso tempo però, si distacca formalmente dalla sua fonte culturale, superando il perfetto classicismo del maestro, per approdare al nuovo linguaggio manierista che lui stesso contribuì a modellare (qui tangibile nell’innaturale allungarsi delle figure). Le altre due opere, anche loro su tavola, sono copie da Raffaello, tra cui spicca la Madonna dei Garofani (l’originale si trova alla National Gallery di Londra).
A dispetto di un’apparente chiarezza le opere di Raffaello sono di complessa lettura, dietro la straordinaria bellezza si cela una raffinatezza intellettuale con pochi eguali che contribuisce però a celare il significato: la mostra di Palazzo Barberini consente ai visitatori di aggiungere un tassello di conoscenza, un ulteriore passo verso la comprensione di una delle menti più geniali di tutti i tempi. 
Luca Liberatoscioli
mostra visitata il 21 febbraio 2018
Dal 31 gennaio 2018 all’8 aprile 2018
La Madonna Esterházy 
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini 
Via delle Quattro Fontane, 13
Orari: Martedì/domenica dalle 8.30-19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Info: www.barberinicorsini.org Tel. 064824184

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