24 luglio 2017

Salvatore Nocera, Un decennio di ritardo Palazzo d’Accursio, Bologna

 

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Il  ritorno a casa del figliuol prodigo. Parliamo di Salvatore Nocera, pittore bolognese che, a quasi dieci anni dalla sua scomparsa (avvenuta nel 2008), ha ricevuto in città la sua prima mostra personale. Una figura dimenticata, che torna oggi alla ribalta proprio grazie a questa retrospettiva allestita nella Sala d’Ercole del centralissimo Palazzo d’Accursio e curata da Elisa Del Prete, nonostante nella carriera di Nocera non siano mancati certo riconoscimenti e premi internazionali. Resta sempre un mistero capire come agiscano i meccanismi di questi processi di damnatio memoriae che a volte si scagliano sul lavoro di un artista. Di sicuro in questo caso non avrà aiutato il carattere schivo di Salvatore Nocera, poco incline a rapportarsi con la sua città, dove se ne ricorda la presenza solo in alcune collettive tenute negli anni giovanili, quando frequentava l’Accademia di Belle Arti seguito da Virgilio Guidi. 
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Salvatore Nocera, Un decennio di ritardo Palazzo d’Accursio, Bologna
Terminati gli studi, si trasferisce a Parigi – dove ha chiuso lo studio di Montmartre solo nel 2001 -, città che lo ha adottato e nella quale si è inserito con facilità. Ha così avuto modo di frequentare colleghi artisti e collezionisti, iscrivendosi al Sindacato Nazionale degli Artisti Francesi ed esponendo con regolarità al Salon des Indépendants e al Salon d’Automne. Nella capitale francese, Nocera abbandona le ricerche sul figurativo (concentrate su una ritrattistica femminile di stampo neorinascimentale) e si avvicina alle nuove correnti informali. In mostra troviamo un’ampia selezione di opere (circa settanta tra tele e disegni) e alcuni scritti, che ne ripercorrono l’evoluzione della sua ricerca dalla fine degli anni Quaranta all’inizio degli anni Novanta. Il titolo scelto per la mostra è tratto da una frase contenuta in uno dei suoi diari: «Sono sempre stato in ritardo, come minimo, di un decennio» in cui si condensa il riferimento al suo animo inquieto, sempre alla prese col tentativo di afferrare il passato e di confrontarsi con una sua presunta inadeguatezza al presente. La mostra si accompagna anche a un’importante lascito, circa 8000 volumi, quasi l’interezza della sua biblioteca personale, donata dagli eredi di Nocera alla Biblioteca dell’Archiginnasio. E in chiusura citiamo le parole di Graziano Campani, storico dell’arte, che sottolinea la valenza della sua pittura osservando come «forse Nocera è stato un pittore in ritardo sul proprio tempo ma dotato di una mano felicissima e piena di invenzioni figurative di grande qualità. È certo che i suoi lavori non sfuggono dalla necessità di una interpretazione psicologica, perché probabilmente era forte il suo bisogno di comprendersi attraverso la propria pittura».  

Leonardo Regano
mostra visitata il 5 luglio 
Salvatore Nocera. Un decennio di ritardo
Palazzo D’Accursio – Sala d’Ercole
Piazza Maggiore, 6  40121 Bologna
Info: bolognaperlearti.it | info@bolognaperlearti.it

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