14 aprile 2009

Dieci curatori, un artista, una mostra. Alla Fabbrica del Vapore va in scena Curatology

 

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66299Un ciclo d’interviste con dieci fra i più rappresentativi curatori italiani, accomunati da una condivisa attenzione verso l’emergente scena artistica italiana e la sua promozione. Un’occasione per mettere in luce il percorso professionale, le scelte, gli orizzonti culturali e gli obiettivi di una generazione di curatori attivi in Italia, a Milano in particolare. Curatology – questo il titolo del progetto, curato da Milovan Farronato presso la Fabbrica del Vapore – vuole proporsi come primo passo verso l’istituzione dell’Archivio Curatori, che raccoglierà i dossier sui progetti espositivi o editoriali dei curatori coinvolti e sarà consultabile presso il DOCVA, organizzato da Careof e Viafarini. Il programma si rivolge principalmente ai giovani artisti dell’archivio Documentation Center for Visual Arts, per permettere loro di comprendere meglio i referenti curatoriali più consoni alla loro ricerca e per confrontarsi sulle direzioni artistiche rilevanti a livello internazionale. Da aprile a giugno previsti incontri con Elena Bordignon, Marco Tagliafierro, Vincenzo De Bellis, Davide Ferri, Francesco Garutti, Paola Noè, Michela Arfiero, Simone Menegoi, Antonio Grulli, Roberta Tenconi. Una mostra collettiva alla conclusione degli incontri rappresentarà l’esito espositivo della serie di interviste. Ogni curatore presenterà un’opera di un giovane artista con l’obbiettivo ideale di formalizzare la complessità del proprio indirizzo di ricerca. Lo spazio di Viafarini alla Fabbrica del Vapore sarà suddiviso in dieci nicchie, dove le opere selezionate troveranno la propria collocazione.






Primo incontro: mercoledì 15 aprile 2009 – ore 18.30
Via Procaccini 4 – Milano
Info: 0245471153 –
viafarini@viafarini.org
Web: www.docva.org

[exibart]

2 Commenti

  1. Non si tratta di Curatori ma di Artisti che usano la scusa della curatela per fare arte e le opere altrui come colori della tavolozza. Forse si tratta di Artisti Mancati, o di Veri Artisti rispetto alla sovrabbondanza di opere ed artisti tradizionali. Sicuramente Farronato è il simbolo dell’artista che sentendo di fallire ripiega sulla curatela interpretandola in modo noioso e omologato alla convenienza e alla moda.

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