17 aprile 2014

Dopo mesi di rinvii Franceschini visita Pompei. Occasione per parlare dei progetti per il sito archeologico e per chiedere la collaborazione di tutti

 

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Il Triclinio della Domus di Giulio Polibio, a Pompei
Per correre ai ripari e sedare le proteste dei sindacati indette per questa settimana, il Ministro Franceschini, ha visitato Pompei, per presenziare alla cerimonia di apertura delle domus di Trittolemo, Frontone e Romolo e Remo. Apertura resa possibile dopo aver finalmente raggiunto un accordo con i sindacati, e che durerà fino a dopo Pasqua, assicura il Ministro.
Dopo i rallentamenti del Grande Progetto Pompei, è il momento di fare il punto sullo stato dei lavori, e così, Franceschini coglie l’occasione per aprire le porte a possibili investitori privati, come nel caso del Conservation Project finanziato da Packard a Ercolano.
Le sponsorizzazioni non saranno sostitutive dell’intervento pubblico ma dovranno affiancarsi a esso.  
Approfondisce la questione affermando che: «Dobbiamo superare una volta per tutte la contrapposizione ideologica fra pubblico e privato nella cultura. Vorremmo introdurre una convenzione tipo, adeguata a tutti gli atti di liberalità, e al contempo varare una legge che preveda forti incentivi fiscali a privati e imprese che collaborino al recupero del nostro patrimonio».
Inoltre il ministro dà notizia di un interesse da parte di investitori stranieri per gli Scavi, come lo sceicco Ali Kahled Al-Sabah, sceicco del Kuwait, che potranno diventare esecutive solo nel momento dell’elaborazione della convenzione tipo. A quel punto non ci saranno più scuse per mantenere le promesse fatte, da parte di tutti quelli che in questi mesi hanno dichiarato alla stampa la volontà di sostenere Pompei. (Roberta Pucci)

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