17 aprile 2014

Il mito Warhol, da Milano a Roma. 150 opere della Brant Foundation a Palazzo Cipolla, e tra i contributi anche quello di Francesco Bonami

 

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Andy Warhol Self Portrait (red on black) 1986 Collezione Brant Foundation © The Brant Foundation, Greenwich (CT), USA © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2013
La celebre Marilyn bianca sarà in asta da Christie’s a New York, a maggio, per 18 milioni di dollari. In Italia, invece, la mostra a Palazzo Reale si è chiusa con 225mila visitatori, e anche Palazzo Blu, a Pisa, è stato preso d’assalto nei mesi della mostra che l’hanno visto protagonista. C’è in Andy Warhol, perché è ancora del mitico re della Pop che stiamo parlando, che supera il tempo e le idiosincrasie nei confronti del suo controverso personaggio come “macchina dell’arte”, e che mantiene verso il pubblico una folle attrattiva.
E così, domani, per tutti gli appassionati, anche Roma farà la sua parte, con una grande monografica al Museo Fondazione Roma di Palazzo Cipolla, dove saranno esposte 150 provenienti dalla The Brant Foundation, di cui è fondatore e Presidente il curatore della mostra Peter Brant, collezionista e amico di Warhol.
Alla mostra, prodotta e organizzata da Artemisia e 24 ORE Cultura, le stesse società che hanno realizzato la retrospettiva milanese, parteciperà in veste di “contributors” anche Francesco Bonami. Un assaggio al territorio romano per quello che si è dato come il futuro direttore del Macro-Enel? Chissà. Ma intanto via, di nuovo “Lui”, pronto a bissare ogni aspettativa e a riproporre, inesausto, il sempreverde immaginario collettivo americano, il potere dei mass media. E la democrazia della Coca-Cola, che omologa l’uomo della strada con il presidente, come scriveva in un celebre passo della sua autobiografia. 

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