25 agosto 2014

Biennale di San Paolo. A dieci giorni dall’opening si annunciano gli artisti: sono cento, tra molta utopia e nessun italiano

 

di

Sheela Gowda, Of All People, wood metal paint print on paper, 2011

Inaugura il 6 settembre, a cura di Charles Esche, Galit Eilat, Nuria Enguita Mayo, Pablo Lafuente e Oren Sagiv, con i curatori associati Benjamin Seroussi e Luiza Proença. Il titolo “How  to (…) things that don’t exist”, è una invocazione poetica delle capacità dell’arte e la sua capacità di riflettere e agire e cambiare la vita, il potere e la fede. 
Parliamo della 31esima Biennale di San Paolo, che annuncia oggi i suoi oltre 100 artisti partecipanti. Di certo un passo che non pare ottimale per una delle kermesse più longeve e che promette un intreccio tra quel che c’è e non c’è nella vita contemporanea.
Il rischio, in fondo, è che ci sia molto di quel che non c’è, nonostante tutto il corpus della rassegna sia stato messo insieme grazie a una serie di colloqui in diversi talk aperti e organizzati dal team curatoriale in tutto il Brasile e in altre città dell’America Latina e nel mondo. Un progetto decisamente interessante, anche se i maligni potrebbero bollarlo come “solo chiacchiere”. 
Educatori, sociologi, architetti, artisti sono gli attori coinvolti, ognuno con un contributo indipendente, con più della metà dei progetti creati appositamente per questa Biennale, grazie a residenze in città o la possibilità di viaggiare spesso in Brasile.
Asger Jorn, il gruppo dei Chto Delat, Dan Perjovschi, il colletivo Eccetera, Jo Baer, Sheela Gowda, Walid Raad e Yael Bartana, con l’ormai celeberrima Inferno, sono alcuni dei più famosi protagonisti della Biennale, che vedrà anche il Padiglione Ciccillo Matarazzo diviso in diverse aree, ognuna con la propria logica architettonica e le sue particolari qualità, dove i vari piani diventeranno terreno di incontri, spazi monumentali, con un approccio che promette di offrire anche letture delle condizioni contemporanee dell’esistenza. Sicuramente sperimentale, sicuramente pubblica, ma fino a che punto? Aggiornamenti in corso.

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