21 settembre 2014

Outdoor Festival si sposta a San Lorenzo. Tredici artisti per un mese creativo, cercando di guardare la street art senza schemi. Ecco le anticipazioni

 

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Outdoor 2014. La Dogana, Scalo San Lorenzo Roma, courtesy NuFactory

Nuova parola d’ordine per l’urban art festival Outdoor di Roma: moving forward. L’evento a cura dell’agenzia creativa NuFactory è giunto alla sua quinta edizione e decide di cambiare paradigma. E l’ha spiegato bene con una presentazione lancio ed un talk ospitato ieri nello Spazio Yap del museo Maxxi di Roma, con alcune tra le realtà più creative e innovative del panorama nazionale e internazionale. Muoversi, andare avanti, guardare oltre, sono state le parole chiave con cui NuFactory, con il fondatore Francesco Dobrovich, ha svelato il programma del nuovo festival. Un mese, una location inedita: la Dogana del quartiere San Lorenzo, 5000 metri quadri che ospiteranno dal 25 ottobre al 22 novembre, le opere murali di artisti provenienti da diverse parti del mondo, con una finestra sulla scena giovane ed uno spazio dedicato al writing. Il progetto, realizzato in collaborazione con le ambasciate di Francia, Sud Africa, Norvegia e Grecia, e con la collaborazione di diversi partner, nasce da «un’esigenza di riflessione e rinnovamento» per «riaprire un dialogo su pratiche usuali, proprie di una parte del movimento e sull’effimero», come spiega la curatrice Antonella Di Lullo. Una riflessione che è stata al centro degli interventi dei relatori della conferenza “The street is changing. Le città creative” in cui sono intervenuti David Diavù Vecchiato (M.U.Ro. – Roma), Jean Faucheur (Le M.U.R. – Parigi), Jacopo Gonzales (LASZLO BIRO – Roma), Dotmaster (NUART Festival – Norvegia) e poi Giuseppe Pizzuto (Wunderkammern – Roma), Maurizio Moretti (Adlm architetti), Renato Fontana (Talents hunter), Francesco Lipari (City Vision), Paul Von Vacano (Drago Edizioni) e Tommaso Spagnoli (SPQwoRk – Roma). Tante le realtà e i progetti analizzati, evidenziando le potenzialità e l’energia creativa di un made in Italy di natura urban mentre da più parti è stata avanzata l’esigenza di guardare alla scena street con nuovi occhi, eliminando le etichette e tornando a parlare di arte, favorendo e stimolando la ricerca e la sperimentazione da parte degli artisti. Svelati anche i nomi dei 13 artisti che stanno lavorando alla realizzazione del progetto «dal gesto ripetuto e marcato di Jbrock, la colorata ironia di Laurina Paperina, la parola e la geometria dei greci Blaqk, la delicata ricerca estetica della sudafricana Faith 47 in netto contrasto con la sensualità pop di Lady Aiko dal Giappone, i loghi celebri del norvegese Dot dot dot, la perdita dei normali riferimenti spaziali di Thomas Canto, l’incontro e confronto di Brus, Ike e Hoek, le diverse ricerche stilistiche ed estetiche dei giovani Tnec e Jack fox per concludere con l’invasione dei characters di Galo». (Mariangela Capozzi)

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