29 settembre 2014

Ma il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia? Ufficialmente disperso

 

di

Okwui Enwezor, direttore della 56esima Biennale di Venezia

Mancano poco più di sei mesi, perché la 56esima Biennale di Venezia di Okwui Enwezor debutterà in laguna con un mese buono di anticipo, il prossimo maggio, è ancora nulla si vede all’orizzonte. Di che parliamo? Della direzione del Padiglione Italia. Che a tutt’oggi non solo non ha un nome, ma anche i rumor che ruotano intorno a questa nomina sono dei più nebulosi. Si parla di una serie di “audizioni” di alcuni curatori romani e di grandi nomi della critica che in questo caso sarebbero prestati alla curatela, ma nulla più. Il mistero che avvolge il Belpaese perennemente in ritardo è fitto, come nel più classico dei casi diplomatici.
E, in effetti, l’affaire Biennale la dice lunga in fatto di “mancati appuntamenti” dell’Italia con la cultura legata al contemporaneo, e basta ricordare la nomina di Cino Zucchi come curatore dell’Italia alla Biennale Architettura dello scorso anno, avvenuta praticamente al 90esimo minuto. Quel che è certo è che un direttore prima o poi si farà ma, ça va sans dire, avrà pochissimo tempo per preparare un progetto convincente, al pari dei Paesi nostri vicini – e anche di quelli lontani – che da tempo hanno schierato le loro pedine, dall’Australia alla Turchia, dall’Olanda agli Stati Uniti, che puntualmente vi abbiamo raccontato. La scommessa da fare? Forse stavolta non è nemmeno tanto sul nome, quanto sulla figura che l’Italia potrà fare in casa propria. As usual! 

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