21 ottobre 2014

Nuova casa, e nuovi programmi, per Fondazione Golinelli. Che dal prossimo giugno aprirà a Bologna il suo Opificio, “Centro per la conoscenza e la cultura”

 

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Il cantiere del futuro Opificio Golinelli

Fondazione Marino Golinelli nata ormai quasi trent’anni fa (era il 1988), non perde occasione per rinnovarsi, e stamane lancia i suoi nuovi progetti dalla sua città-base, Bologna. 
«Il futuro è nostro: sta in capo alla nostra creatività e alla nostra fantasia immaginarlo, perché senza questa capacità d’immaginazione la nostra volontà non può indirizzarsi verso una meta. Come saremo nel 2100? Nessuno oggi lo può dire: ma già possiamo organizzare le nostre forze e le nostre risorse per cercare almeno di portare nel mondo che sarà, e che speriamo sostenibile, i valori che hanno contraddistinto il passato dal quale proveniamo». Lo dice chiaro e tondo proprio il fondatore, Marino Golinelli, con un’energia incredibile e guardando proprio al 2100 da quella struttura che prenderà il nome di Opificio Golinelli, un’area di tre ettari sulla via Emilia Ponente che occuperà i locali delle ex Fonderie Sabiem, ora in fase di riqualificazione con un intervento che ha richiesto qualcosa come 10 milioni di euro. 
Un nuovo regalo per Bologna: 9mila metri quadri complessivi (data di inaugurazione il prossimo giugno e piena operatività da ottobre 2015), che secondo Golinelli attirerà qualcosa come 100mila visitatori l’anno. Il Centro si articolerà in padiglioni e strutture indipendenti, connesse da un sistema di passeggiate, seguendo il progetto architettonico di diverserighestudio.
Una “ristrutturazione”, insomma, che vuole guardare al mondo mantenendo l’eccellenza italiana e offrendo anche una mano decisamente filantropica per la formazione dei giovani, a partire dalla Scuola delle Idee, che si rivolge a bambini e ragazzi dai 18 mesi ai 13 anni e che raccoglie l’eredità di START-Laboratorio di culture creative, nato nel 2010 da una collaborazione tra la Fondazione e il Comune di Bologna, passando per il progetto Scienze in pratica, la manifestazione annuale Scienza in piazza e la scuola informale-imprenditoriale Giardino delle imprese, che dal 2015 troverà casa alle Serre dei Giardini (accanto all’Opificio) e anche nuovi partner, come H-FARM, l’incubatore creativo veneto, e Comune di Bologna.
Ma non è finita, perché tra i nuovi cavalli di battaglia targati Golinelli arriverà Educare a educare, nuovo progetto nazionale di formazione per insegnanti (di ruolo e precari) di ogni ordine e grado, di ogni ordinamento, e per i futuri insegnanti della regione Emilia-Romagna, frutto di una collaborazione avviata nel 2013 con l’Accademia nazionale dei Lincei e il MIUR. 
Dulcis in fundo? Non poteva mancare una grande rassegna che si aprirà il prossimo settembre 2015 al MAMbo: I gradi di libertà, una nuova dissertazione tra arte e scienza come sono state per esempio Da ZERO a CENTO, le nuove età della vita, Benzine. Le energie della tua mente e GOLA, Arte e scienza del gusto.
Responsabilità, equità sociale e libertà sono le parole che usa Mister Golinelli, nella sua volontà di «restituire ai giovani parte di ciò che ho ricevuto nella mia attività di imprenditore», aggiungendo: «Oggi, guardando al 2100, e mettendo ordine alle varie iniziative in cui si articola l’operato della Fondazione, vogliamo trasmettere una rinnovata immagine per il futuro. Non è un problema di immagine esteriore o di maquillage: bensì la necessità di esprimere chiaramente che con la realizzazione dell’Opificio Golinelli si aprirà nel 2015 una nuova fase. Il futuro sarà nostro; il principio fondante all’origine di questo assunto è la nostra volontà di lavorare insieme per un ideale comune: progetti rinnovati, di ampio respiro, e una immagine adeguata faranno emergere queste idee e questi impegni per una vita più degna delle prossime generazioni». Passione infinita!

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