22 ottobre 2014

Puglia contemporanea. Al Torrione Passari di Molfetta appuntamento con Galindo, Liudmila&Nelson, Saavedra e Vitone. Partendo dal celebre “Eppur si muove”

 

di

Luca Vitone, Nappa Nera
“Eppur si muove”: la terra intorno al sole, l’economia, il globalismo, l’apertura delle frontiere e i relativi problemi. “Eppur si muove” il difficile rapporto di molte popolazioni con la propria politica, le riflessioni, la coscienza collettiva. E si muove anche l’arte, ancora una volta sotto il cielo della Puglia. Stavolta siamo al Torrione Passari di Molfetta, dove intorno all’ “Eppur si muove” di galileiana memoria Michela Casavola e Giacomo Zaza hanno ideato e curato una mostra che unisce artisti decisamente differenti ma operanti su tematiche contingenti: Luca Vitone, i cubani Lázaro Saavedra e il duo Liudmila&Nelson, e la guatemalteca Regina José Galindo. L’appuntamento ufficiale per l’opening è il prossimo sabato, anche se già dopodomani alle ore 10:30 sarà presentato il progetto in compagnia dei curatori, del sindaco Paola Natalicchio, dell’assessore alla cultura, Betta Mongelli, Diego Sileo, conservatore del PAC di Milano e curatore della mostra della Galindo lo scorso anno, insieme ad Eugenio Viola, e Nicola Zito, ricercatore dell’Università di Bari.
Eppur si muove è anche il titolo dell’opera di Luca Vitone, pensata e prodotta per la sala circolare del Torrione, tappa conclusiva di un progetto che dalla bandiera nera con ruota rossa si trasforma in un ipotetico viaggio di ritorno del popolo rom alla loro terra di origine. E a parlare di terra e delle politiche economiche che la riguardano è anche il corpo di Regina José Galindo, che presenterà qui in anteprima il suo video Big Bang, mentre Saavedra per il Torrione Passari Saavedra realizza una installazione multimediale in cui convergono disegni, video-animazioni che si rifanno a fumetti, cartoons e graffiti in un costante senso di humour, dove si annida una opposizione alla retorica e all’assurdo, mentre Liudmila & Nelson, propongono un discorso, attraverso una serie di opere fotografiche, intorno all’esperienza sociale de L’Avana, il tempo, le paure e le aspettative verso il futuro. Su questo versante, insomma, la Puglia continua a muoversi. Con un importante senso della realtà, e abbandonando le lezioni “anti Galileo”. 

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