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Aveva iniziato alla fine degli anni ’60 Lewis Baltz, ed era diventato celebre per aver dato vita a una nuova forma di immagini del paesaggio statunitense. Le sue serie Nevada, San Quentin Point e Candlestick Point hanno ridefinito l’immaginario che abbiamo delle periferie urbane degli USA.
Baltz, 69 anni, era una delle figure più significative del movimento New Topographics, che insieme ad una serie di altri colleghi aveva presentato nel 1975 a Rochester New Topographics: Photographs of a Man-altered Landscape, una ricerca sul paesaggio dai contorni di uno scenario minimal, spogliato della realtà, privo di nozioni presenti nel precedente immaginario, che invece mostravano edifici e panorami come simboli di prosperità e bellezza.
Cresciuto nella California del Sud, aveva esplorato quello che sentiva come una “invasione” della vita urbana, in scenari distopici e solitari, mostrando la relazione tra il nostro corpo e lo spazio che abitiamo attraverso bianchi e neri raffinatissimi e geometrici, lucidi, con un occhio critico sull’espansione metropolitana. Sempre in formato griglia.