28 dicembre 2014

I princìpi del Principe. Carlo d’Inghilterra stila un decalogo “geometrico” da applicare alla progettazione urbana, scatenando non poche critiche

 

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Una volta erano i 10 comandamenti a dire all’uomo come si doveva comportare, ora ci pensa il Principe Carlo che ha stilato una lista di 10 princìpi geometrici da applicare nella progettazione urbana. Il decalogo in questione è costato al nobile l’inimicizia di tutti gli architetti britannici e non solo, che lo hanno accusato di essere un elitario che cerca di rafforzare la società gerarchica attraverso l’architettura.
In un saggio per “The Architectural Review”, infatti, l’erede al trono aveva reso omaggio alla bellezza di luoghi come Kensington e Chelsea con le loro case basse e terrazzate, non considerando il fatto che il prezzo medio per un appartamento in quelle zone è di circa 2 milioni di sterline. Siamo tutti d’accordo che in ogni città ci sono aree meglio riuscite e progettate di altre, ma certamente esaltare il fascino di due quartieri alto borghesi suona un po’ classista.
Il Principe del Galles ha inoltre esortato gli urbanisti a prendere ispirazione dall’ordine della natura, cercando di eliminare più fili possibili e rimuovere la maggior parte dei segnali stradali. Il segnale “ridurre la velocità”, per esempio, potrebbe essere sostituito da caratteristiche della strada, come le curve, che naturalmente incoraggino gli automobilisti ad andare più piano.
Alcuni, insomma, hanno definito il decalogo reale una lista di ovvietà, altri un volo di fantasia di un anziano che passeggia nella sua tenuta, altri ancora l’hanno visto come la giustificazione di una società sottolineando l’ipocrisia di un uomo che vive in grandi palazzi reali e parla di edifici “a misura d’uomo”, e c’è addirittura chi lo ha accusato di voler riportare l’orologio all’epoca della Golden Age.
Insomma è evidente che lo sconfinamento del Principe Carlo nel mondo dell’architettura e della progettazione urbana non sia stato molto apprezzato dagli esperti del settore e non.
Curiosi di sapere cosa riporta la criticatissima lista? Ve la sveliamo qui, e grazie Carlo! (Giulia Testa)
1. Lo sviluppo deve rispettare la terra.
2. L’architettura è un linguaggio con chiare regole grammaticali.
3. La scala è la regola. Le costruzioni dovrebbero essere sviluppate tenendo conto delle proporzioni della figura umana.
4. L’aspetto esteriore di ogni costruzione dovrebbe essere in armonia con gli edifici vicini.
5. Evitare agglomerati di costruzioni diverse, ma preferire raggruppamenti ben progettati.
6. Utilizzare materiali da costruzione locali prediligendo stili architettonici tradizionali.
7. Non abusare dell’utilizzo di segnaletica e luci.
8. Mettere i pedoni al primo posto durante la progettazione, restituendo loro la strada.
9. Evitare di costruire alti grattacieli che alienano e isolano i cittadini.
10. Cercare di non essere troppo convenzionali. La flessibilità è la chiave per raggiungere alte vette.

1 commento

  1. Saranno pure ovvietà, ma le ovvietà sono quelle cose tanto fondamentali quanto condivisibili da chiunque, pertanto giuste.
    Piena condivisione di questi principi, seppur limitati.

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