31 gennaio 2015

Anche il Messico schiera i suoi artisti: Tania Candiani e Luis Felipe Ortega rappresenteranno il Paese alla Biennale di Venezia

 

di

Promosso dal National Institute of Fine Arts, INBA, il Padiglione messicano alla Biennale di Venezia quest’anno sarà rappresentanto dagli artisti Tania Candiani e Luis Felipe Ortega. Il titolo? “Possessing Nature”, sotto la curatela di Karla Jasso.
Il concetto? Giustapporre Città del Messico e Venezia come “città anfibie”. Mentre una abbraccia il mare, l’altra è capitale di un Paese che è stato “asciugato” e suoi laghi si sono esauriti sotto l’egemonia della sovranità coloniale. E tra acqua e sovranità si dipanerà un percorso di installazioni che prenderanno in esame tutti i luoghi che hanno alternativamente ospitato il Padiglione Messicano a Venezia, mappando una storia dell’architettura e delle infrastrutture, così come le loro relazioni con politica, economia, religione e quella potenza militare che ha sostenuto l’Impero occidentale dalle sue origini. Colonizzando da una parte all’altra del sud del mondo. Un intervento che sarà site specific a tutti gli effetti, con il duo di artisti (Ortega con base filosofica, Candiani più vicina a ricerche che prendono in esame le ibridazioni tra arte visiva, suono e linguaggio) che lavorerà all’Arsenale. Avanti, manca poco. E tutti i Paesi annunciano, tranne uno.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui