Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Esperienza dell’arte, e anche di viaggio. L’aeroporto di Malpensa si trasforma di nuovo, dopo le sculture di Marino Marini e Fausto Melotti messe a disposizione dalla Provincia nella “Porta di Milano”, in luogo espositivo, con le sale delle Vip Lounges che avranno da oggi e fino al prossimo novembre le opere dell’artista Gottardo Ortelli, pittore scomparso nel 2003 ed ex docente all’Accademia di Brera e Assessore alla Cultura del comune di Gallarate.
Un progetto che vede di nuovo la collaborazione tra Sea-Aeroporti milanesi e Museo MA*GA in collaborazione con l’Associazione Amici di Piero Chiara, sotto la volontà di trasformare le aree d’attesa del Terminal 1 dello scalo internazionale in un luogo dove l’arte si esprima e si racconti.
La mostra dedicata a Gottardo Ortelli si pone in una logica di continuità con quella di Vittore Frattini che l’ha preceduta: da un lato va oltre i confini della città di Gallarate e dall’altro procede il percorso di rassegna e di analisi critica delle personalità che sono nate e si sono sviluppate intorno a questo territorio.
A cura di Vittoria Broggini, la mostra indaga la produzione pittorica dell’artista, che espose tra le altre anche in Biennale nel 1972, 1982 e 1986, “Un’indagine sul colore, sia analitica sia emozionale, dilatando e densificando lo spazio pittorico”, come scrive la curatrice. Viaggiare, insomma, non solo in asettiche sale d’aspetto. Un biglietto da visita per chi arriva o parte da Milano anche in vista di Expo, anche se non si tratta di artisti decisamente mainstream.