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Dove siamo? Nel tempio di Turner, alla Tate Britain, che con il 2015 termina le Commission Series, iniziata con Mark Wallinger nel 2011. Per chiudere queste committenze ad artisti britannici, la Tate ha incaricato Christina Mackie. La quale ha riempito il grande spazio centrale della Rotonda della Duveen Gallery con lunghi tubi di seta e lino (lei li chiama Filtri) che pendono dal soffitto per 12 metri. Colori pastello, movimenti fluttuanti, a metà tra Richard Tuttle, che quest’anno aveva lavorato nella Turbine Hall della sorella Tate Modern, e le sculture pendenti, ma nel suo caso profumate, di Ernesto Neto.
Alcuni tubi di Mackie sfiorano il pavimento, altri terminano prima, andandosi a specchiare in alcuni grandi cerchi di vetro che l’artista ha posizionato sul pavimento, rovesciando la prospettiva dello spazio.
Effetto altamente scenografico, di un’arte molto femminile per certi aspetti, che all’inizio incanta. Ma poi forse stanca.