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Abbiamo parlato più volte dell’ossessione per i selfie che sta col tempo generando un’orda sempre più grande di narcisi professionisti dell’autoscatto. Il fenomeno è diventato mondiale, non risparmiando né l’arte né le istituzioni museali. Qualche mese fa l’argomento aveva invaso le pagine culturali in occasione del divieto sancito da diversi musei di utilizzare il cosiddetto selfie stick.
La tendenza sembra ora parzialmente invertirsi, a Manila è nato infatti Art in Island, un museo concepito per far entrare, fisicamente, i visitatori nelle opere d’arte, solo per il gusto di scattarsi un bel selfie. La collezione del centro è composta da riproduzioni in 3D delle più famose opere del mondo, che permettono di realizzare il tanto bramato autoscatto. Mentre da una parte quindi le istituzioni tradizionali hanno deciso di combattere la smania da fotografia, dall’altra alcune realtà, come il museo delle Filippine, hanno dimostrato il successo della politica contraria. C’è da chiedersi se, invece di contrastare questa moda, non sia meglio assecondarla così da permettere ai selfie-addicted di dare sfogo alla loro passione in un vero museo, ammirando l’arte dal vivo e non attraverso inutili riproduzioni. (Giulia Testa)
http://www.theguardian.com/culture/jonathanjonesblog/2015/mar/30/museum-selfie-sticks-banned-photography
Più che assecondarla dimenticarla, mi pare di una noia mostruosa questa cosa, ancora un poco di tempo e poi la dimenticheremo, per fortuna!