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Tutti i generali del MaXXI in gran spolvero stamani nell’auditorium del museo per presentare la programmazione 2015, e insistere sulla nuova visione culturale del museo: apertura al mondo, rafforzamento della collezione, coinvolgimento sempre più vasto dei cittadini, riequilibratura finanziaria, e soprattutto tante, tantissime mostre.
Iniziamo dal balzello mangereccio, cui ahimè quest’anno non si sfugge per colpa dell’EXPO: sarà infatti “FOOD. Dal cucchiaio al mondo” a cura di Pippo Ciorra uno dei progetti più ingombranti del 2015, ed esplorerà l’impatto del fattore cibo sulla società, tra arte e architettura, muovendosi attraverso sei sezioni (corpo, casa, strada, città, paesaggio, mondo) che dovrebbero garantire una certa freschezza (parlando di cibo…).
L’apertura di una finestra geopolitica sul mondo, in particolare su Mediterraneo e Medio Oriente, contribuirà a far entrare un poco di aria fresca questa volta dalla Turchia, con “Istanbul. Passione, gioia e furore” a cura di Hou Hanrou. A partire da dicembre, la mostra farà il punto sulla scena dell’arte contemporanea turca in relazione con l’intricata situazione politica recente del paese.
Sempre il Direttore Artistico del MaXXI curerà l’intrigante “Transformers”, dal 10 novembre, non una mostra sui famosi robot che si mutano in automobili come tutti potrebbero pensare, bensì un’esplorazione spinta al di là delle frontiere ultime tra arte e design.
Ovviamente non mancheranno delle mostre e progetti monografici. Lara Favaretto presenterà dal 30 aprile le sculture di Good Luck, che poi è la prosecuzione del progetto Momentary Monument (The Swamp) dedicato al tema degli “scomparsi” e iniziato in occasione della Biennale di Venezia del 2009.
Retrospettive secche per il fotografo urbano Olivo Barbieri e per il concettuale Maurizio Nannucci. La monografica a dicembre sul lavoro di Jimmie Durham, già protagonista quest’estate alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, traghetterà invece il museo verso il 2016.
Se il MaXXI Arte non batte la fiacca, il MaXXI Architettura di certo non dorme, e tira fuori dal cilindro da maggio la mostra sul progetto di Maurizio Sacripanti per il padiglione italiano all’Esposizione Internazionale di Osaka del 1970, e da novembre una monografica sul percorso di Pier Luigi Nervi, ricostruito attraverso dieci stadi sportivi da lui progettati.
Altra bella novità, in autunno, sarà l’allestimento permanente delle opere della collezione del museo in una galleria, finalmente! (Mario Finazzi)
l’arte contemporanea come sfilata di alta moda…….