25 maggio 2015

Fast food naturale e street art: il binomio trova casa a Roma, all’Ostiense. Con la joint venture tra Banco e Alberonero

 

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Quando si parla di fast food viene spontaneo pensare a cibo di pessima qualità e dai dubbi valori nutrizionali. Hamburger, patatine fritte e salse di vario genere non possono certo essere definiti alimenti sani, almeno fino ad ora. 
E invece inaugura domani a Roma, su via Ostiense, il primo fast food che fa bene. Banco sceglie per i suoi panini solo verdure di stagione e frutta ricche di vitamine, prodotti biologici, polli allevati in libertà e pesce. Sarà così possibile godere del gusto del fast food con un pasto sano, naturale e nutritivo, passando dal concetto di junk food a quello di junk good.
Il nuovo locale sorge proprio nel mezzo di una zona in pieno sviluppo e riqualificazione, in questo processo la street art ha avuto un ruolo fondamentale. Tutta l’area ospita numerosi interventi di arte urbana, dai colorati murales di Blu sull’ex caserma occupata fino alle opere di Agostino Iacurci, Clet e Roa. Banco così ha deciso di cavalcare quest’onda commissionando ad Alberonero un nuovo intervento artistico. Il lavoro dello street artist è geometrico e cromatico, regalando un po’ di colore a un angolo di strada sporco e abbandonato. E magari chissà, mentre guardate l’opera di Alberonero, vi verrà voglia di mangiare un buon panino, rigorosamente sano.

1 commento

  1. Scommetto che sara’ uno dei fast food piu costosi della capitale. a che pro? non si sa. Fast Food come cattivo cibo? bella stronzata, la pizza al taglio e’ fast food, un panzerotto o calzone e’ fast food, frittura mista nel cono e’ fast food. Perche hamburger e’ male e bistecca e’ bene? Poi non capisco questo stereotipo del cibo americano come non sano…perche la matriciana, coda alla vaccinara, carbonara, puttanesca, sono cibi leggeri? eppure li amo, li mangio, embe’? mammamia siamo ancora all’ ABC della definizione.
    bastava dire che alcuni street artists hanno rifatto la facciata a una paninoteca, come fece Basquiat a Napoli negli anni 80, punto. e no sta megasega della fusion tra fast food e street art. mavavava!!! Statt bbuon!

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