16 giugno 2015

PAUSE DI ATTENZIONE

 
di Ludovico Pratesi
Non disturbate il sonno degli dei

di

I dialoghi tra luoghi storici e opere d’arte contemporanea non riescono sempre bene. Può capitare che il genius loci schiacci con la sua suggestione le nuove presenze, che assumono in questi casi gli aspetti di una decorazione superflua e inutile. Non è il caso di Ad Altemps, la personale di Maurizio Donzelli a palazzo Altemps, curato da Andrea Viliani e aperto fino al 26 luglio. Lo sguardo di Donzelli si è concentrato su dettagli discreti e poco visibili del palazzo, come i fregi ad affresco sotto i soffitti lignei, e li ha reinterpretati attraverso opere sensibili e delicate, come disegni su carta, arazzi su seta e specchi. 
Particolarmente riuscito il dialogo tra i panneggi del Trono Ludovisi, perla della collezione archeologica della famiglia Ludovisi ed esposta a palazzo Altemps, e un’installazione composta da una serie di disegni astratti dalle linee lievi e soffuse, collocata in modo tale da essere scoperta dal visitatore voltando le spalle al Trono.
Un’attitudine molto apprezzabile, adatta a questo palazzo splendido che finalmente si è aperto al contemporaneo cum grano salis, che rende la mostra misurata e non arrogante,come la maestà di questo luogo sospeso nel tempo suggeriva.
Donzelli ha rispettato il genius loci, non ha disturbato con inutili chiacchiericci i sonni degli dei di marmo, ed è stato ricompensato.

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