01 settembre 2015

L’autobiografia del regista incarcerato ispira l’Ucraina. Oleg Sentsov diventa un caso letterario e potente simbolo di libertà e lealtà

 

di

Va a ruba in Ucraina l’autobiografia di Oleg Sentsov, condannato a vent’anni di carcere in Russia la scorsa settimana con l’indignazione dell’opinione pubblica internazionale. 
Le accuse di terrorismo da parte della magistratura russa sono state conseguenza diretta dell’aperta opposizione del regista all’annessione della Crimea alla Federazione. Nello specifico le accuse delle autorità riguardano il presunto ruolo di Sentsov negli attacchi agli uffici del partito pro-Cremlino e in altri episodi di violenza relativi allo stesso periodo. 
La metà dei proventi delle vendite del libro, che costa poco più di 2 euro, andrà alla famiglia Sentsov a copertura delle spese legali che deve sostenere. I rivenditori ucraini del bestseller sono letteralmente sommersi dagli ordini, un caso editoriale senza precedenti per il paese. 
Il 39enne era stato arrestato nella nativa Crimea nel 2014, dopo aver presentato il suo lavoro, Gamer, al Rotterdam Film Festival nel 2012. La cugina di Sentsov ha così deciso di pubblicare una raccolta di storie brevi subito dopo l’arresto di Oleg, nella speranza che non fosse dimenticato e che ispirasse tante altre persone. Il libro è diventato immediatamente un cult dal forte significato politico e Sentsov un potente simbolo di libertà e lealtà verso la propria terra.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui