01 settembre 2015

La cenere delle idee

 
Un delitto viene trasformato in politica: colpa degli immigrati. Il centrodestra italiano si abbassa ai vertici dell'inquisizione, con un riflesso non poco pericoloso sulle idee della collettività. Brandendo ancora una volta il bastone della xenofobia

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No, non vorremmo essere pesanti, e nemmeno ripetitivi. Ma quello che accade in queste ore in Europa, e anche in Italia, appare talvolta agli occhi esterni come tragicamente surreale. Sembra di assistere ad una nuova guerra tra poveri, o tra medi (non solo di classe, ma anche di pensiero), contro gli ultimi. E così fuoco alle micce! Basta una parola, “extracomunitario”, per accecare di rabbia e invocare non solo le “scuse” dello Stato che avrebbe permesso l’apertura delle frontiere e dunque del crimine, ma anche delle “spiegazioni” politiche. Ci riferiamo ai fatti di Catania, dove la coppia di anziani è stata uccisa da un cittadino ivoriano. 
Un colore della pelle già scomodo di per sé, che oggi diventa una macchia indelebile. Se la figlia dei coniugi ha tuonato che è colpa “anche” dello Stato, Matteo Salvini, integerrimo sceriffo, ha invece dichiarato che è colpa “solo” dello Stato italiano, che Matteo Renzi e Laura Boldrini sono “pericolosi”, spalleggiato da Giorgia Meloni e dai Fratelli d’Italia. 
Inutile riportare rivendicazioni da una parte e dall’altra dei partiti, condanne e attacchi, tanto la situazione politica del Paese in queste occasioni si rivela nella sua totalità: un colabrodo, dove ognuno si sente libero di parlare e sparlare e dove i punti di contatto non esistono.
Ogni verbo sembra dato per raccogliere una manciata di consensi, per strappare pedine all’avversario, in una lotta per la sopravvivenza che nemmeno tra i migranti. Decisamente più composti e dignitosi. 
«Quanto sangue ancora dovrà scorrere prima che quegli incompetenti di Renzi e Alfano intervengano? Il fottuto centro di Mineo deve essere chiuso subito e sigillato», ha ribadito Salvini a Radio Padania, mentre Emanuele Fiano, PD, ricordava: «L’emergenza immigrazione è stata resa ancora più grave dalle leggi firmate da Salvini e i suoi emuli, a cominciare dal trattato di Dublino che blocca in Italia i migranti in arrivo. Loro creano i problemi e non danno soluzioni, alimentandosi esclusivamente delle sofferenze altrui. Chi si vuole alleare con loro abbia ben chiaro con chi ha a che fare». 
Il problema, in questo Paese, è che anche cercare alleanze non sembra cosa facile: da destra a sinistra le idee sembrano andare in fumo per uno starnazzo generale, alimentato dalla cronaca nera o, altre volte, da piccoli fatti. Regole comuni? Chissà se serviranno! Aiutare l’Italia, come ha detto Frau Angela Merkel? Magari. Iniziando a risanare i vertici, più che il fondo. (MB)

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