26 novembre 2015

Fino al 9.I.2016 Marcelo Cidade, (un) monuments for V. Tatlin Galleria Continua, San Gimignano

 

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La Galleria che domina i colli senesi ha da poco celebrato i suoi 25 anni e come suggerisce in questi mesi il Centquatre di Parigi  (la) “Follia continua”; inaugurano nuove mostre, si realizzano progetti e prosegue la scalata verso l’internazionalità che conferma la Continua una delle realtà contemporanee più importanti del nostro paese.
Questa volta la New York medioevale della toscana ospita “(un) monuments for V. Tatlin”, la nuova mostra personale del giovane Marcelo Cidade che occupa uno degli spazi della Galleria Continua. L’artista di origine brasiliana (vive e lavora a San Paolo) usa un linguaggio concettuale per intervenire sia in ambiti sociali che personali. L’influenza del suo paese e lo spazio pubblico sono le basi  di un lavoro alla costante ricerca del binomio arte – vita; Cidade porta i segni e le situazioni di strada nei luoghi  adibiti all’arte, si appropria degli spazi urbani e,  attuando un processo di dislocazione storico – geografica, ne crea di nuovi. 
“Tempus fugit” potrebbe essere il sottotitolo del progetto: una riflessione sul tempo, sul monumento e sulla memoria. La sala è allestita in modo freddo e impersonale con opere che danno via a  un gioco di richiami storici. L’artista omaggia “Monumenti”, una serie di sculture progettate fra il 1964 e il 1990 dal minimalista Dan Flavin, che a loro volta, si riferiscono  al “Monumento della terza internazionale” ideato dal costruttivista russo Tatlin a seguito della rivoluzione russa del 1917. 
La torre di Tatlin, progetto utopico mai realizzato, doveva celebrare le glorie del regime comunista attraverso una struttura di metallo spiraliforme alta 400 metri. Dietro questa imponente architettura si nascondeva un’idea di arte dal forte potere evocativo in grado  di ricostruire una società e capace di esprimere i nuovi orizzonti della modernità con i tipici materiali del progresso quali ferro, metallo, alluminio, cavi. 
(un) monuments for V. Tatlin, vista della mostra
“Monumenti” di Flavin, dei tubi di neon prefabbricato, emanano un tale bagliore da impedire l’osservazione costante conferendo all’opera un alone di misticismo; sono un chiaro richiamo nostalgico al progetto degli artisti costruttivisti e sono il simbolo  del trionfo dell’inserimento dell’arte nella realtà che Tatlin tanto auspicava.
Nelle opere di “(un) monuments for V. Tatlin” non rimane nessun misticismo, nessun’idea di progresso, nessuna traccia di mistero. L’artista abbandona il neon e sceglie i resti di strutture abbandonate:  i materiali sono sporchi, arrugginiti, rotti e privi di qualsiasi luce in grado di accendere speranza. Quello di Cidade è un anti – monumento che “monumentalizza” la decadenza della contemporaneità e l’insuccesso del progresso; della torre di Tatlin non rimane altro che un lieve ricordo di quella verticalità affievolita dal tempo. 
L’artista brasiliano sembra essere in piena linea con il pensiero che domina la Biennale di Venezia  di quest’anno: “Una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui in cielo. Ciò che chiamiamo progresso è questa tempesta”.
Cidade è una scelta espositiva attuale che non delude come del resto il dialogo di Q&A (ovvero “questions/answers”) –  la mostra inaugurata un mese fa che invade lo spazio del cinema anni ’50 della Continua. Gli artisti si interrogano su quattro grandi temi in modo ironico e provocatorio. Certamente gran parte del merito va all’installazione interattiva di Cildo Meireles dove il visitatore, a piedi scalzi e munito di impermeabile,  si trova sotto una pioggia incessante, ma anche delle risposte dei Various Artists che rispondono con interessanti installazioni alle problematiche sull’acqua, sul valore, sull’estetica e sulla matematica.
Più che (di) “Follia Continua” sarebbe forse più corretto generalizzare e parlare  di ” follie” che a quanto pare, da quel che possiamo intuire, tante ancora ci  stupiranno in futuro.
Valeria Calzolari
mostra visitata il 31 ottobre 
Dal 31 ottobre 2015 al 9 gennaio 2016

Marcelo Cidade- (un) monuments for V. Tatlin 

Galleria Continua

Arco dei Becci 1 e via del Castello 11, 53037, 
San Gimignano

Orario: da lunedì a sabato ore 10 -13, 14 – 17 


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