29 novembre 2015

“Something Else – Off Biennale Cairo”. Un’esperienza egiziana con un po’ di Italia, ovvero come l’arte può contribuire al dialogo internazionale

 

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Spesso in questi mesi ci siamo interrogati su cosa l’arte può fare in situazioni di emergenza, di fronte a conflitti sociali, a geopolitiche che esplodono, a “primavere” tradite.
Ci prova la prima edizione di “Something Else – Off Biennale Cairo”, ovvero un mese di performance, spettacoli e mostre indipendenti in giro per la Capitale del Paese, per offrire una visione diversa dalla comune percezione. 
Sotto la direzione di Simon Njami sono stati selezionati sette curatori, a portare il loro contributo: lo svizzero Simon Njami, Aura Seikkula di Stoccolma, la tunisina Olfa Feki, lo spagnolo Orlando Britto Jinorio, Pilar Tompkins Rivas del Lacma di Los Angeles, la scandinava Power Ekroth e l’italiana Valentina Gioia Levy che ha ragionato sul termine “rivoltare” inteso come capovolgere, ribaltare, stravolgere, nauseare.
E ha invitato, nella sua “Liquid Lead Generation” quattro artisti italiani nati negli “anni di piombo” e che di “stravolgimenti” della società contemporanea parlano nelle loro produzioni: Adalberto Abbate, con le immagini degli scontri nell’Italia degli anni ’70 (in alto) dove gli oggetti contundenti nelle mani dei partecipanti sono sostituiti con mazzi di fiori; Ludovica Gioscia, con un’installazione site-specific del suo Vomitorium Label, marchio inventato che allude all’idea di un colorato rigurgito di immagini legate ai brands di alcune delle più grandi multinazionali che invadono il pianeta (foto in home page); Paolo Cirio, con una serie di diagrammi di nuove possibili configurazioni di organi politici e sociali e il The Fifth Day di Carlo Zanni, un film generativo che espande il concetto di cinema attraverso l’uso della rete e i passaggi di informazione ad essa collegati, partendo da una serie di scatti realizzati proprio in Egitto durante un periodo di residenza. 
E così, l’arte, ancora una volta, prende la forma non facile del dialogo. O per lo meno ci prova, dal confine delle libertà e della democrazia.

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