05 febbraio 2016

Polemiche a Genova: i profughi puliscono gratis i parchi, e il comune offre ingressi gratuiti ai musei cittadini

 

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La Lega Nord si è immediatamente scagliata contro l’iniziativa del Comune di Genova, parlando di un “ennesimo regalo ai clandestini”.
Che succede? Succede che in città, grazie ad una serie di associazioni di volontariato, i migranti sono stati messi a pulire alcuni parchi pubblici, e in cambio sono state offerte gratuità per i musei cittadini (per esempio quello dedicato all’arte Orientale, il Chiossone), come forma di integrazione. 
Un inno alla “diversità culturale”, che a Genova secondo l’Assessorato alle Politiche Sociali serve nel momento in cui c’è un reciproco mostrarsi gli uni agli altri esattamente per quel che si è e si è stati, in barba all’idea di “coprirsi” come accaduto ai Capitolini. 
Ma proprio tirando in ballo l’episodio di Roma si è espressa Sonia Viale, Lega Nord, vicepresidente del Consiglio regionale ligure: “Non vorremmo che la giunta arrivasse a coprire le parti intime di statue, tele, affreschi dei musei genovesi per non offendere la sensibilità dei nuovi visitatori”.
Un reato – chiamiamolo così – che nella realtà dei fatti non sussiste, proprio perché a Genova, in questo caso, si cerca un incontro, un dialogo. 
E che fa capo a un’iniziativa che, da qualche mese, nel capoluogo ligure pare stia dando i suoi frutti: prefettura e associazioni locali hanno impiegato, su base volontaria, i profughi in lavori socialmente utili, come pulire il parco pubblico dell’Acquasola. Dare, avere e integrare. Si spera.

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