30 aprile 2016

Efficiente, accogliente, sicuro. Reggio Calabria ritrova il suo Museo Archeologico, con la benedizione di Renzi e Franceschini

 

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«La rinascita del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria costituisce un’opportunità di crescita sociale, civile ed economica di questo territorio e più in generale del Meridione che è doveroso cogliere, costruendo un percorso virtuoso di sviluppo incentrato sul turismo culturale, rispettoso del contesto e capace di portare ricchezza. È il punto di partenza di una nuova sfida che i vertici del Museo, la Città e il Paese sono chiamati a vincere». Così Dario Franceschini, insieme al Premier Matteo Renzi, stamane nel capoluogo calabrese per inaugurare la nuova vita del Museo Archeologico, con il nuovo percorso espositivo dei Bronzi di Riace e il riallestimento delle collezioni al termine di un intervento complessivo di restauro e di adeguamento antisismico.
Dal Paleolico all’homo sapiens, da “Prima della Magna Grecia” alle “Città e santuari”, si possono ora ammirare in veste rinnovata le testimonianze delle città-stato fondate lungo le coste ioniche da gruppi organizzati di migranti da varie zone della Grecia, arrivando agli “Aspetti di vita quotidiana nelle città della Magna Grecia”. In più rare testimonianze di materiali di teatro, poesia e musica, ma anche suppellettili di case e documenti dell’attività delle botteghe artigiane, i corredi funerari, fino alla statua marmorea del kouros di Reggio, che introduce il visitatore allo speciale capitolo della statuaria greca di bronzo riemersa dal mare, ovvero i Bronzi sia di Riace che quelli di Porticello. Un museo con un percorso in ascesa, insomma, sia all’atto pratico delle sale che sul piano simbolico. 
Un’operazione che, speriamo davvero, possa portare nuova linfa culturale e non solo nell’estremo sud italiano, e che la struttura resti “Efficiente, accogliente, sicura”, come dichiarato dal direttore Carmelo Malacrino. In bocca al lupo, Reggio! 

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