01 maggio 2016

Tempo di primavera, tempo di nuovi borsisti per l’Italian Fellowship dell’American Academy in Rome. Ecco tutti i nomi

 

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La primavera romana è nel pieno del suo fulgore, tanto da sembrare estate: è tempo di pollini, di fave e pecorino, ma è anche tempo di nuovi borsisti dell’Italian Fellowship all’American Academy in Rome (per gli amici AAR).
Fresca, fresca arriva la nomina dei nuovi borsisti italiani che potranno abitare per un anno, ma solo dal prossimo autunno, il suntuoso edificio sul Gianicolo, confrontando le loro idee, crescendo, e nutrendo quel bel cenacolo culturale che è sempre il cuore dell’Accademia americana. Si tratta sia di un’occasione unica di crescita professionale per i borsisti – sono passati di qui Marinella Senatore, Flavio Favelli, Sissi, Luca Vitone, tanto per dirne alcuni – sia di un elemento fondamentale per la vita culturale di Roma, che all’attività delle Accademie straniere deve da sempre molto del suo respiro internazionale.
Come da tradizione, le discipline praticate dai prescelti sono varie e eterogenee, e così avremo tra gli altri la medievista Silvia Armando, già Fellow al Met di New York, lo scrittore Andrea Bajani, autore di Ogni promessa, l’etnologa Milena Belloni, esperta di migrazioni, e il musicologo Giuseppe Sergi. Quanto agli artisti contemporanei, la scelta è caduta su Tomaso De Luca, artista veronese ma romano d’adozione. Grande novità di quest’anno è la Borsa di studio Enel per temi inerenti architettura e paesaggio, vinta da Annalisa Metta.
Il meccanismo di nomina dei borsisti è sempre lo stesso: 250 nominatori, invitati dall’AAR, propongono due nomi a seconda delle discipline, e in questa rosa di candidati sceglie i vincitori una commissione selezionatissima. I fondi necessari a garantire le borse vengono raccolti ogni anno grazie al McKim Medal Gala, prestigioso evento mondano di assegnazione del premio McKim (che il 9 giugno di quest’anno sarà assegnato a Patrizia Cavalli e a Giorgio Moroder, dopo aver visto premiati lo scorso anno Paolo Sorrentino e Carlo Petrini). (Mario Finazzi)

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