03 maggio 2016

Dan Flavin e il miracolo dell’arte

 

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Il viaggio da New York per raggiungere Beacon dura circa un’ora. Il treno scivola lento lungo il fiume Hudson e poi a un certo punto si ferma in questo paese piuttosto insignificante. 10 minuti a piedi e si arriva in quello che probabilmente è il luogo migliore per l’arte, almeno per quella minimalista. 
Superbi Richter, magnifici Serra, imprevedibili Sol LeWitt, metafisici Ryman, solo per dirne alcuni, accolgono la passeggiata stupefatta del visitatore.
Quest’anno il piacere è aumentato dalla presenza di due installazioni temporanee. Un’indescrivibile Walter De Maria, indescrivibile tanto è perfetta e purtroppo neanche fotografabile, e una stupefacente installazione di Dan Flavin, presente anche in collezione permanente.
Il sotterraneo dell’edificio della Dia Foundation diventa una cripta illuminata di verde. I piloni che lo sorreggono si fanno colonne.  E ovunque si riverbera questa luce anomala. Un miracolo dell’arte.

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