16 maggio 2016

“Alta tensione” a Verona: ecco un nuovo spazio collettivo, inaugurato da cinque artisti. E aperto al pubblico

 

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Si chiama Alta Tensione ed è il progetto di un gruppo di giovani emergenti che intendono riportare l’arte a una dimensione collettiva e partecipativa aprendo le porte del loro nuovo spazio artistico: un’ex fonderia riconvertita a studio di pittura. L’idea è di Xhimi Hoti e nasce da una duplice esigenza: da un lato trovare uno spazio in cui poter dipingere e lavorare al di fuori dalle mura domestiche, dall’altro cercare di creare una rete di giovani artisti veronesi per promuovere e dare visibilità alle nuove generazioni artistiche al di fuori dei canali delle grandi gallerie. Aderiscono all’iniziativa anche Melanie Simoni, Anna Raglewska, Eleonora Milani e Mariagiulia Piramo. Uno studio per cinque in cui le individualità non si stemperano ma si arricchiscono grazie alla forza di un progetto comune. 
«Pur essendo un gruppo eterogeneo in cui ognuno porta avanti la propria ricerca in maniera del tutto autonoma, lavorare nello stesso spazio incoraggia il confronto, il dibattito, ed è motivo di stimolo ed arricchimento» commenta Hoti e aggiunge: «a Verona i giovani artisti non mancano, manca la volontà di unirsi, di fare gruppo, di scambiarsi idee. Ma proprio una dimensione collettiva, la volontà di dar vita a progetti ed eventi di gruppo, potrebbe invece richiamare l’attenzione sui giovani, che altrimenti rischiano di perdersi nel marasma delle proposte di alto livello o di passare inosservati in una città che è ancora piuttosto chiusa al contemporaneo». 
Tra le sale dell’ex fonderia si mescolano i lavori dei cinque: i monocromi di Melanie Simoni in bilico tra forme primigenie, incrostazioni geologiche e silenziosa immaterialità; le atmosfere rarefatte di Anna Ragleswska che presenta la sua ultima serie, Mare dentro; le variazioni cromatiche delle Esplorazioni dello spazio di Mariagiulia di Piramo; gli acqurelli di Eleonora Milani e il dinamismo delle geometrie di Xhimi Hoti, stereometrie in una dimensione bicromatica di pura materia.
Un atelier che è contemporaneamente spazio espositivo e luogo di dialogo, un’iniziativa nata felicemente da giovani  artisti e che potenzialmente potrebbe aprire nuove frontiere nel panorama artistico veronese…le premesse sembrano interessanti e l’inaugurazione, con ampia partecipazione di pubblico, ha dimostrato l’entusiasmo della cittadinanza e degli ambienti culturali più aggiornati della città scaligera. E noi aspettiamo di scoprire quali sorprese ci riservi Alta Tensione nelle stagioni a venire! (Jessica Bianchera)

Alta Tensione: via Galileo Galilei 8 (Porto San Pancrazio) Verona

1 commento

  1. Buongiorno, mi piacerebbe sapere dove si trova “Alta Tensione”, questo nuovo spazio a Verona, di cui parla l’articolo. Grazie

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