03 giugno 2016

L’asta scorretta

 

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Uno scudo cerimoniale del diciannovesimo secolo proveniente da un antico villaggio abitato in passato dagli indiani d’America Pueblos, è stato ritirato da un’asta di Eve a Parigi. I leader dei nativi americani, molti politici statunitensi e alcune ong avevano protestato nei giorni scorsi contro la vendita di centinaia di oggetti sacri e opere d’arte. Tra i lotti anche alcune maschere realizzate dalla popolazione indigena Hopi, considerate la materializzazione fisica degli antenati della tribù. 
A scatenare la rivolta è stata Brenda Toineeta Pipstem, presidente del consiglio di amministrazione del Smithsonian’s National Museum of the American Indian, che ha invitato la comunità internazionale a condannare la vendita. Molto spesso questo genere di eventi, oltre a offendere la cultura e le tradizioni di un popolo, si compongono di oggetti sottratti illecitamente ai legittimi proprietari, una pratica che alimenta un vasto traffico internazionale di manufatti storici.
Secondo le autorità statunitensi lo scudo cerimoniale è stato rubato negli anni settanta. Il Segretario degli Interni Sally Jewell ha richiesto che il reperto fosse rimosso dall’asta, con la speranza di identificare anche il venditore. Non è la prima volta che Eve incorre in problemi di questo genere. Negli ultimi anni il popolo Hopi ha intentato diverse cause contro la casa d’aste, senza purtroppo riuscire a fermare questo tipo di vendite. (Giulia Testa)

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