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Per fermare l’immigrazione l’Australia da anni fa uso di centri di detenzione allestiti nel mezzo del Pacifico, sull’isola di Nauru e di Manus in Papua Nuova Guinea. In questi campi i migranti irregolari intercettati dalla marina australiana, provenienti soprattutto da Sri Lanka, Iran, Afghanistan e Birmania, aspettano una risposta alla loro richiesta d’asilo, vivendo in condizioni disumane e subendo spesso abusi e violenze.
Un rifugiato iraniano detenuto sull’isola di Manus ha vinto un premio internazionale di fumetto raccontando tre anni passati nel campo. Ali, che ha 25 anni e il cui pseudonimo è Eaten Fish, ha descritto la sua difficile vita nel centro mentre lotta con un disturbo ossessivo-compulsivo e debilitanti attacchi di panico. Il Cartoonist Rights Network International (Crni), che si batte per proteggere i diritti umani e la libertà creativa dei vignettisti di tutto il mondo, ha assegnato il premio ad Ali riconoscendo il suo coraggio nel documentare gli indicibili abusi e i trattamenti degradanti inflitti dalle guardie ai detenuti. E questa scelta gli è costata cara: dopo la diffusione delle vignette il giovane iraniano è stato duramente picchiato e privato del cibo. Non è la prima volta che un vincitore di questo premio rischia la vita o la libertà per i suoi lavori, alcuni dei precedenti vincitori sono stati incarcerati, altri sono scomparsi.
L’Australia e la Papua Nuova Guinea hanno dichiarato all’inizio di agosto che il centro dell’isola di Manus verrà chiuso, ma senza dare una data specifica. E così il destino di Ali e di altri 800 rifugiati resta quanto mai incerto. (Giulia Testa)
Fonte: Reuters