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Più che un evento collaterale è un evento nell’evento, visto che si tratta di nove pellicole, girate tra il 1985 e il 1991, che rarissimamente si sono viste. Parliamo del grande artista Sigmar Polke, che in questo caso è regista, e che da domani al 30 settembre coinvolgerà gli spettatori del Teatrino di Palazzo Grassi in un loop di immagini tutte italiane.
I film, infatti, hanno come soggetto l’Italia: meta costante delle peregrinazioni di Sigmar Polke, da sempre instancabile viaggiatore, l’artista ha filmato momenti privati, località note e meno note del Paese, dettagli di vita quotidiana, particolari che colpiscono il suo sguardo. Nei film, luoghi e date si fondono in un caleidoscopio di immagini e associazioni visive.
E l’Italia, ancora una volta, da Assisi a Verona alle solfatare, si fa il Paese nel quale ripercorrere le tracce dell’antico, osservare i maestri, riscoprire materiali e tecniche artistiche ora estinte, ammirare la luce che filtra nelle basiliche o che risplende sul mare, guardare al passato per parlare del presente. Il tutto quasi sempre muto, con l’ausilio di una pellicola 16 mm.
A raccontarcelo, domani, saranno i curatori della mostra che fino al 6 novembre Palazzo Grassi dedica all’artista, Elena Geuna e Guy Tosatto, e anche Thomas Elsaesser, docente di Cultura dei media all’Università di Amsterdam, e i figli dell’artista, Anna e Georg Polke, testimoni diretti di questa attività sommersa del pittore. Ingresso libero.