08 novembre 2016

Fino al 3.XII.2016 Lapo Simeoni, Things left unsaid Rocca Albornoz, Narni

 

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Il mondo di oggi osservato dallo sguardo attento e pungente di un “artista/attivista”, come si auto definisce Lapo Simeoni: giovane talento italiano ma berlinese d’adozione e autentico cittadino del mondo. Com’è evidente nella sua ultima esposizione “Things Left Unsaid”, a cura di Micol Veller Fornasa e Alessandro Valeri e ospitata dalla Rocca Albornoz di Narni, dove affronta tematiche politiche, economiche e sociali, dal consumismo alla globalizzazione, senza mai perdere di vista l’essenza dell’opera e della dialettica artistica. Una mostra che sembra rappresentare la chiusura di un ciclo per l’artista, o forse il culmine, dopo un percorso di qualche anno partito dall’analisi e denuncia delle problematiche italiane (con la mostra “Viva l’Italia!” del 2011), passando per la performance Destroy to the end fino ad arrivare a studiare problematiche globali, come il capitalismo, il consumismo e il conflitto tra le classi sociali. 
La mostra di Narni appare quindi una conseguenza naturale della personale visione del mondo di Simeoni, convinto “attivista” dell’arte che non rinuncia a (e anzi, ne rivendica il diritto di) parlare con il proprio lavoro anche di temi forti, talvolta scomodi e spesso accantonati. Da qui nasce il titolo della mostra: “Things Left Unsaid”, dove lo spazio espositivo della rocca albornoziana, caratterizzato dalle grandi sale irregolari, diventa un percorso ideale per rappresentare una piramide sociale che l’artista divide in zone. 
Lapo Simeoni, Costellazioni familiari, 2016, poliester epoxy spray marbles fridge
La prima zona, “Esordio”, si presenta con un enorme stampa di Darwin, con applicata sopra l’opera Spam. È qui che viene proposto, a livello ideale, il rapporto tra cittadino, potere, evoluzione e consenso. In questa sezione si trova anche l´opera luminosa dal titolo Mind the gap. Nella sezione ‘Transito’ si trovano invece le serie Gli illuminati e Things Left Unsaid dedicati al tema del consumismo. La Sala del Comando è invece il titolo dell’opera che apre alla parte finale del progetto espositivo: nella sala principale un poster di grandi dimensioni (cm 400 x800 ca.) raffigura una scena cult del film Il Dottor Stranamore. Per un esplicito ed ironico richiamo al potere, proprio come quello mirato direttamente alla comunità europea che si trova nell’opera Euro Stars, dove 12 sculture parzialmente sgretolate rappresentano idealmente la bandiera europea ergendosi verso la cupola piramidale del soffitto del Museo. Accanto al percorso principale, si trova invece il percorso intitolato: la “Rinascita”, che propone una raccolta di schizzi, progetti e appunti che raccontano da vicino il percorso personale dell’artista, nella balconata del piano superiore: aperta su tutte le sale, in modo da offrire una visione diretta e totale della piramide, per meglio comprendere la ricerca poliedrica e formale delle opere in relazione al contenuto globale del progetto. 
L’intenzione di Simeoni è di evidenziare, e quindi svelare, i meccanismi del sistema economico delle grandi multinazionali che muovono il destino del pianeta. Anche per questo l’artista lavora principalmente con materiali di recupero, scarti industriali e resti di beni secondari, superflui, frutto appunto delle mode consumistiche del nostro tempo. Il risultato: è una denuncia forte e chiara della situazione di “cattività” che racchiude l’habitat dell’uomo contemporaneo, in una mostra piacevole da esplorare e dall’effetto garantito.
Alessio Crisantemi
mostra visitata il 5 novembre 
Dal 9 ottobre al 3 dicembre 2016
Lapo Simeoni, Things left unsaid

Rocca Albornoz, via di Feronia, Narni

Orari: sabato, domenica e festivi, dalle ore 10.30 alle 17.00

dal martedì al venerdì su appuntamento  
Info: www.roccadinarni.it/index.php/news, 0039 338 6557702

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