23 gennaio 2017

Impopolare Mark

 
Un nuovo "scandaletto" coinvolge Mr. Facebook. Che non fa una bella figura né sotto il profilo social né in base alla "condivisione". Ma si allinea pienamente al modus operandi del Presidente che mezza America rifiuta

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Certo che Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha una bella faccia tosta. Nei giorni in cui mezza America marcia contro Trump, cercando di riscoprire valori di libertà, uguaglianza, e diritti, lui si mette contro i nativi hawaiani. Che hanno fatto? Secondo una vecchissima legge del 1850 chiunque abbia avuto antenati che vivevano sull’arcipelago, può rivendicarne le proprietà. E dunque succede che, sul territorio del “buen ritiro” di Mister Mark, che ha acquistato una mega-proprietà da 100 milioni di dollari nel 2014, sull’isola di Kauai, ci siano ancora un centinaio di nativi che vi abitano. C’è da dire che il “parchetto” di Zuckerberg è grande qualcosa come 700 acri, ovvero 283 ettari, ed è una delle più grandi tenute del Pacifico, con una spiaggetta di 800 metri tutta per se. 
Mark però a quanto pare se ne frega delle “leggine” e dei “locali”: colui che ha reso “amici” gli sconosciuti di mezzo mondo, per tutelare la sua tenuta e la privacy ha lanciato una serie di azioni legali. Vuole così stabilire quali nativi possano rivendicare diritti sulla sua proprietà, e acquistare definitivamente questi terreni contesi e ottenere il pieno controllo della tenuta.
«Noi vogliamo solo identificare i potenziali co-proprietari e liquidarli con un giusto compenso», ha spiegato l’avvocato Keoni Shultz, che rappresenta il team legale di Zuckerberg. Insomma una bella mossa trumpiana, viene da dire. Ci auguriamo davvero che gli hawaiani veri non abbiano intenzione di farsi comprare dall’ex nerd milionario, che essendo così “social” dovrebbe imparare un poco anche le regole della convivenza. E a condividere i panorami, che spesso non valgono nessuna moneta. (MB)

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