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Dopo lo shoot di Chris Burden, che allo stesso tempo aveva sperimentato terreni di deprivazione sensoriale e fisica, così come aveva fatto Marina Abramovic negli anni ’70, continua la scia di quegli artisti che usano il corpo come mezzo di esplorazione di un altro modo di vedere il mondo attraverso, si potrebbe dire, una fissità, e uno sforzo fisico e mentale, specialmente.
Lo farà Abraham Poincheval, artista francesce, che da oggi sarà rinchiuso, letteralmente tombato, in un masso di 12 tonnellate al Palais de Tokyo, in un’azione che forse farà discutere, ma che in realtà non è la più assurda né pericolosa che si sia mai vita. Poincheval uscirà tra una settimana dal buco nella roccia che ha la forma del suo corpo seduto.
Questa performance è «Un viaggio mistico, un’esplorazione interiore su come il Sé si modifica in realtà diverse dalla nostra», ha spiegato l’artista che avrà a disposizione zuppe e carne essicata come cibo, e avrà collegato un dispositivo per monitorare il battito cardiaco e una ventola per l’aria, così come una “linea telefonica”, per segnalare eventuali emergenze. Ci si vede tra una settimana!