26 aprile 2017

Un Forum contro il terrorismo. Dieci Paesi uniti per proteggere i siti culturali a rischio

 

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Un fronte comune per prevenire gli attacchi ai beni culturali e archeologici e agire prontamente in caso di necessità. È l’impegno che Italia, Iraq, Iran, Egitto, Grecia, Cina, India, Bolivia, Messico e Perù hanno ufficialmente preso, in occasione della prima riunione dell’Ancient Civilizations Forum tenutasi ad Atene. Un protocollo di intesa dedicato alla minaccia del terrorismo internazionale, fortemente voluto dalla Grecia e dalla Cina e stilato sul modello dell’UNESCO e di altre agenzie incaricate della tutela del patrimonio storicoartistico. Il Forum prevede incontri su base annuale e la presidenza ruoterà da Paese a Paese, nel 2018 si riunirà in Bolivia, poi in Perù e quindi in Iraq. Ma, per ora, non ci sono informazioni precise sulle modalità di intervento e il piano d’azione rimane vago, «siamo appena agli inizi», ha detto laconicamente il ministro degli esteri cinese Wang Yi. 
In ogni caso, non è la prima manovra di respiro globale tentata per contrastare la distruzione dei siti ad alta rilevanza storica. L’ultima il mese scorso, quando, durante una conferenza al Louvre, il presidente François Hollande annunciò l’istituzione di un fondo di 70 milioni di euro destinato all’ALIPH, una coalizione con base a Ginevra che finanzierà progetti per la salvaguardia del patrimonio culturale nelle zone interessate da conflitti. Le risorse sono state donate da Emirati Arabi, Francia, Arabia Saudita, Kuwait, Lussemburgo, Marocco e anche da un privato, l’americano Thomas Kaplan, imprenditore, filantropo e collezionista d’arte. 
Intanto, le immagini di Palmira, Ninive, Nimrud, sono ancora impresse nella mente di tutti e racconteranno la storia di questi anni. Sperando di non vederne altre.

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