06 maggio 2017

L’onore italiano

 
Secondo il Presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, l'Italia avrebbe salvato la faccia all'Europa, sulla questione migranti. Un bel riconoscimento, che ci aspettavamo. Mentre ancora si aspetta che tutti facciano la loro parte

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Grazie al Signor Juncker che ha applaudito l’Italia, per come ha gestito l’accoglienza. Grazie, ma lo sapevamo. In questo Paese sbrindellato, dove tutto sembra funzionare a rilento o a singhiozzo, forse l’empatia e il coraggio di mettersi in gioco sono uno dei tratti che sono rimasti. Un po’ come l’altruismo. Lo hanno dimostrato il lavoro dei volontari, e lo si è dimostrato anche al cinema, con la storia di “Fuocoammare” per esempio.
Peccato che se, forse endemicamente, forse da sempre, l’Italia non ha confini e tanta ricchezza è arrivata dal mare (insieme ad altre invasioni, chiaramente), non la pensano così molti stati dell’Europa disunita. 
E se poi ci si mette in mezzo anche il capo della Guardia costiera libica che ha accusato alcune Ong di essere responsabili dell’aumento del flusso di migranti, allora è facile trovarsi tra due fuochi.
Il respingimento da una parte e l’incoraggiamento a fare una traversata di fortuna per un posto migliore dall’altra. In mezzo? L’Italia appunto, il primo approdo che molti migranti vedono come punto di passaggio, e che sono costretti a “sposare” forzatamente in attesa di raggiungere (come?) altre mete. 
“L’Italia fin dal primo giorno fa tutto ciò che può fare sulla crisi migratoria. L’Italia ha salvato e salva l’onore dell’Europa”, ha riportato Juncker, aggiungendo che l’Europa deve essere più solidale sia con “Noi” sia con la Grecia, “che non sono responsabili della loro posizione geografica”.
E ci mancherebbe! E che, aggiungiamo, sono state la culla del mondo occidentale, fino a prova contraria.  
E ancora, il Presidente: “Vorrei che un certo numero di Stati membri capisse: qui si tratta di mettere in pratica, e tradurre in legge, l’idea che abbiamo dell’Europa e dell’uomo”, ricevendo il plauso del Ministro Angelino Alfano: “Quello che adesso noi vogliamo, è che l’Europa nel suo insieme presidi meglio le sue frontiere e organizzi un sistema di intervento in Africa che impedisca le partenze”. L’orgoglio dell’accoglienza, proprio. Peccato per questo maledetto mare di mezzo! (MB)

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