30 giugno 2017

Come sta il mercato sul web? Ce lo dice TEFAF

 

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TEFAF, la più importante fiera d’arte e antiquariato del mondo, ha pubblicato ieri mattina un report TEFAF Art Market Report: Online Focus, redatto dalla Professoressa Rachel Pownall. Nel documento, un supplemento alla relazione annuale sul mercato artistico solitamente pubblicata a marzo, si analizza l’influenza del web e delle nuove tecnologie sulle aste e sul mercato dell’arte. Secondo i dati, le transazioni online rappresentano l’8% di tutte le aste d’arte e il formato più diffuso è l’offerta on-line in occasione di aste in tempo reale, piuttosto che vendite a tempo determinato online o opzioni a prezzo fisso. Proprio le case d’asta sono state le più veloci ad adeguarsi ai tempi, mentre solo il 4 per cento dei galleristi vende online le opere degli artisti della propria scuderia. Sono le gallerie di fascia alta a non subire alcuna fascinazione dal mondo del web e non compiere nessun movimento.
Al sondaggio hanno risposto soltanto  673 rivenditori su circa 8mila contattati, di questi appena il 60per cento ha dichiarato che la loro attività di e-commerce è stata redditizia nel 2016, il 20 per cento ha dichiarato di aver chiuso in pari, mentre il 20 per cento ha dichiarato che le attività sono state in perdita. Il rapporto TEFAF ha anche scoperto che il 20% dei rivenditori intervistati non ha una presenza online in vendita e non ha alcuna intenzione di svilupparla. 
Cosa dovrebbe spingere ad un passo verso l’online? La demografia. I più giovani, i clienti del futuro sono i maggiori clienti delle case d’aste o gallerie online, secondo il report solo negli Stati Uniti tra gli abitanti di età compresa tra 25 e 34 anni, il 57% è comodo acquistare arte online. Meglio adeguarsi, e in fretta. (RP)

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