12 agosto 2017

Parigi val bene. Sempre/2

 
Seconda parte del report da una città che continua a salire. Stavolta tra le nuove architetture, da Batignolles all’Ile Seguin, osservando progetti realizzati in un soffio

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 È vero che a Parigi nelle settimane fra i due turni elettorali prima dell’esito liberatorio del ballottaggio si percepiva una sorta di inceppamento della vita ordinaria; era facile leggere della tensione nell’aria un po’ esitante della maggior parte delle persone. Sospendere l’utilizzo del metrò per un patetico tentativo di ridurre il rischio attentato e ricorrere all’automobile è stato come affrontare giri di roulette: tappi di traffico nelle strade periferiche, il centro in parte deserto, all’improvviso viali haussmaniani paralizzati e, per ovvie ragioni, forze dell’ordine e sirene onnipresenti. Ma ne è valsa la pena, per raggiungere Batignolles e l’Ile Seguin.  
A Batignolles, XVII Arrondissement a nord ovest del centro, in un’area industriale dismessa, sono in via di completamento un grande intervento di housing e soprattutto la nuova cittadella giudiziaria, iniziata solo nel maggio 2015, che accoglierà le componenti dell’amministrazione della giustizia allo stato attuale ubicate nel centro città. La scelta di questo intervento comporta oltre che un investimento pubblico enorme (si parla di un totale che possa arrivare al miliardo di euro), l’avvio del processo di ridefinizione dell’Ile de la Citè, un’area storicamente densa e altamente simbolica – la Conciergerie, il “quai des orfèvres”, l’Hotel Dieu e Notre Dame – che significherà un tuffo nel dibattito sull’intervento nei centri storici, argomento di discussione ben più delicato dell’ultima polemica sulla demolizione/sostituzione di uno dei magazzini di fine ottocento, Samaritaine, su rue de Rivoli. La nuova cittadella giudiziaria è realizzata su progetto di Renzo Piano, il suo terzo intervento a Parigi: tre prismi molto leggeri, completamenti vetrati e quindi trasparenti, di cui il più alto raggiunge i 160 metri caratterizzati da un’immagine completamente diversa dalla macchina colorata del Beaubourg o dalla conchiglia magica della fondazione Pathè. Una “nave ammiraglia” da cui percepire la città e la sua banlieue: “Oggi, bisogna salvare le periferie. Cancellare la nozione di periferia è la sfida dei prossimi trent’anni”, è il motto dell’architetto italiano.
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Batignolles e l’Ile Seguin
Sull’Ile Seguin, un’isoletta sulla Senna a sud ovest della città nel comune di Boulogne-Billancourt, sul dismesso sito industriale della Renault, è stata inaugurata a fine aprile con un concerto di Bob Dylan la Seine Musicale (foto di home page e in alto), una complessa iniziativa frutto di un partenariato pubblico/privato i cui lavori sono iniziati nel luglio 2014. Con la sua architettura eclatante, degli architetti Shigeru Ban e Jean de Gastine, la Seine Musicale sorge su uno spazio di 36mila e 500 metri quadrati e accoglierà ogni genere di evento musicale e culturale: concerti, musical, spettacoli, balletti, eventi business, conferenze. 
Il complesso contiene, oltre alla sala principale, la Grande Seine che potrà ospitare fino a 6mila spettatori, dotata di strutture sceniche tra le più moderne e per la sua modularità potrà adattarsi alle esigenze delle performance più diverse, oltre a un grande auditorium in legno da mille e 100 posti su 800 metriquadrati, con un’acustica che viene definita eccezionale e spazi dedicati ai musicisti come gli studi di ripetizione e altri servizi quali negozi, bar e ristoranti. Due anni per realizzare il palazzo di giustizia e tre per il complesso teatrale: per l’Italia, ancora, traguardi impossibili.
Giancarlo Ferulano 

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