23 ottobre 2017

Chi compra cosa nella più europea delle fiere?

 

di

“In quale altra occasione ci si sente in vacanza e non ad una fiera?” Queste le parole di Andreas Gegner di Sprüth Magers, che nei giorni, appena conclusi di FIAC a Parigi ha venduto molto: un dipinto di Sterling Ruby per 125mila dollari a un collezionista in Svizzera, un disegno senza titolo di George Condo per 300mila a una fondazione in Argentina e un dipinto di Andro Wekua per 90mila euro a un collezionista europeo. Secondo molti è cresciuta in questi anni la presenza di collezionisti americani, e diminuita l’età media degli art lovers e compratori, ma va anche sottolineato come la città benefici di una serie di fondazioni private, come la Fondation Cartier o la Fondazione Louis Vuitton. A questi collezionisti speciali viene mostrata la Fiera ancora prima della sua apertura Vip, per avere un privilegio sulla scelta. E questo fa felici collezionisti e galleristi: molte delle opere erano già vendute durante il vernissage. Thaddeus Ropac ha venduto un dipinto di Georg Baselitz per 320mila euro, un Déjeuner sur l’herbe d’après Manet di Yan Pei-Ming per 300mila, un Antony Gormley per 350mila sterline e un Imi Knoebel per 175mila. Anche Alfonso Artiaco, che partecipa alla fiera dal 1990 ha dichiarato che Parigi attrae molti collezionisti europei, con una clientela molto fedele e forte. Ha detto che l’attività è andata bene, con sei opere vendute già dalle prime ore dell’apertura, tra queste, due sono andate a nuovi clienti e il resto a collezionisti che già conosceva. Nello stand opere di Niele Toroni e Ida Tursic & Wilfried Mille con prezzi che spaziavano da 10mila a 120mila euro. 
Anne-Claudie Coric, direttore esecutivo della galleria di Parigi Galerie Templon, ha dichiarato che le vendite sono immediate. “Abbiamo venduto il nostro autoritratto di Jim Dine del 2017 per 350mila dollari, e la nostra scultura George Segal del 1971, intitolata Miles e Susie, per 150mila.” 
“FIAC attrae sicuramente un diverso gruppo di clienti rispetto a Londra e New York, provenienti soprattutto dall’Italia, dal Belgio e dalla Francia. È una fiera europea sia nella clientela che nella sua mentalità”, ha dichiarato a The Art Newspaper Susan Dunne, presidente di Pace a New York. La galleria ha venduto opere di Kiki Smith, Raqib Shaw e Robert Irwin durante l’opening per VIP. Una fiera che cresce, e secondo molti il merito è della fiducia nel nuovo corso della Francia, e del suo nuovo presidente. (RP)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui