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La mostra si chiamerà “Il Mistero del Leonardo di Worcester’s” e si terrà dal 10 marzo al 3 giugno nell’ominimo museo d’arte della cittadina statunitense. Il goal? Far sì che un’opera presente dal 1940 nella collezione dell’istituzione, Miracolo di San Donato di Arezzo (datata intorno al 1479-85), venga attribuita a, niente meno, Leonardo Da Vinci.
“Non abbiamo paura di alcuna controversia”, ha riportato un portavoce Matthias Waschek, direttore del museo.
Il museo esporrà i lavori con un altro pannello, L’Annunciazione (1475-78 circa), che viene dal Musée du Louvre di Parigi. Entrambi sono stati attribuiti per lo più a Lorenzo di Credi, ma le ricerche di Rita Albertson, chief conservator del WAM; Laurence Kanter, curatrice della Yale University Art Gallery, e Bruno Mottin, senior curator del Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France, sostengono che Leonardo è stato il principale autore di entrambi i dipinti.
I pannelli facevano parte di una pala d’altare per il Duomo di Pistoia, e una serie di documenti mostrano che il Verrocchio ricevette la commissione intorno al 1475. E Leonardo e Lorenzo erano membri del laboratorio del pittore, a Firenze all’epoca. “Gli studi a raggi X sul pannello di Worcester confermano le teorie precedenti stando alle quali i due artisti hanno lavorato su di esso”, è la teoria di Albertson, che sostiene che le sottigliezze tradiscono la mano di Leonardo.
Riscoperto negli anni ’30, il pezzo di Worcester fu donato al museo come un Leonardo, per poi essere declassato in seguito da una serie di studiosi. Per decenni, è stato etichettato esclusivamente come un Lorenzo di Credi. Il lavoro del Louvre, invece, viene attribuito già a Lorenzo e Leonardo, in quest’ordine.
Ora, però, la questione più grande è la seguente: “C’è un vero lavoro da fare sulle collaborazioni tra Verrocchio, Lorenzo e Leonardo negli anni ’70 del Settecento. Sottostimiamo la collaborazione come un modo di lavorare in quel momento”, ha riportato Luke Syson, curatore della sezione dedicata alla scultura europea e alle arti decorative al Metropolitan, aggiungendo: “Quando vedremo i lavori tutti insieme, saremo in una posizione migliore per giudicarli”.
In attesa di un mezzo scoop che alzerebbe il valore!
Fonte: Theartnewspaper