14 gennaio 2018

Sul disegno di Fausto Melotti

 
Si inaugura oggi a Milano, alla Galleria Tonelli, la rassegna dal titolo “Sul disegno”, che presenta 20 disegni di Fausto Melotti, di cui ben 17 mai esposti prima insieme, utilizzati per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (rispettivamente nel 1975 e nel 1978) della casa editrice Adelphi

di

Gli appassionati di Fausto Melotti (1901-1986), vuoi per motivi di studio, vuoi per motivi di collezionismo, troveranno oggi pane per i loro denti nella mostra che si inaugura nel pomeriggio alla Galleria Tonelli. Negli spazi di via Aurelio Saffi, tra le note sculture in ottone e acciaio (come il grande Contrappunto Piano, nella versione unica, del 1973) e le raffinate ceramiche che testimoniano la geniale versatilità dell’artista trentino, attende infatti i visitatori un pregevole corpus di 20 disegni, di importanza storica e filologica e di notevole valore artistico. 17 di questi disegni sono stati realizzati per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (rispettivamente nel 1975 e nel 1978) della casa editrice Adelphi, mai esposti prima insieme. Sono raccolte di aforismi acuti, pungenti, lirici e, talvolta, amari che l’artista aveva voluto riunire sinteticamente dopo quarant’anni di lavoro, alla vigilia dell’ultima e felice stagione di attività. La recentissima acquisizione da parte della storica galleria milanese di questo gruppo di opere molto omogeneo ha rappresentato l’occasione per commissionare un focus sul disegno di Melotti a Marco Meneguzzo. Meneguzzo, infatti, oltre a curare la mostra in questione, firma anche uno studio analitico che si è concretizzato in un ampio volume, per certi aspetti sistematico, sul disegno melottiano, e sui metodi di comparazione tra disegni e sculture, alla ricerca di temi e stilemi sia comuni che peculiari tra i due diversi linguaggi. Per Melotti, come per i grandi scultori della storia dell’arte, il disegno ha rappresentato un esercizio fondamentale, il cui originale tratto grafico dai fogli di carta è stato trasfuso nelle sculture e nelle ceramiche. Tra temi connessi alla sua profonda ispirazione musicale, da un lato, e quelli con valenze più narrative e mitiche, dall’altro. Verso un concetto di scultura che, peraltro, rifiutava la materia (l’amore per la materia – diceva Melotti – ¬ non ha niente a che fare con l’arte). 
L’opera grafica esposta da oggi nel capoluogo lombardo consente, pertanto, allo spettatore di entrare nella vita più intima dell’artista trentino, nel suo mondo interiore, e di passare dalla visione all’idea del sua fare arte. La scultura di Melotti è, infatti, tutta mentale e prende corpo dalla proiezione nello spazio di un’idea, destinata a concretizzarsi tra paesaggi immaginari fluttuanti nello spazio, frammenti di composizioni oniriche e diafane trame narrative dall’atmosfera raccolta, quasi fiabesca. (Cesare Biasini Selvaggi)
Opening: ore 18.30
FAUSTO MELOTTI. Sul disegno. A partire di disegni ritrovati per “linee”
dal 15 gennaio al 28 febbraio 2018
Galleria Tonelli 
via Aurelio Saffi 33, angolo corso Magenta, Milano
orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45; sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45
tel. 02 4812434; 333 1426971; info@galleriatonelli.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui