23 febbraio 2018

Una nuova sede per Metronom. Che riparte dal centro di Modena e da quattro punti di vista

 

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Esplorare nuovi luoghi, considerare diversi punti di vista, aprirsi ad altre possibilità. Metronom, associazione fondata nel 2008 da Marcella Manni e dedicata alle ricerche della cultura visiva contemporanea, si sposta in una nuova sede nel centro storico di Modena e riparte da quattro artisti, provenienti da contesti molto differenti, per una ricognizione ad ampio raggio sui diversi esiti delle estetiche contemporanee. Allora, porte aperte il 24 febbraio, per “From My Point of View”, collettiva che gioca con l’idea della molteplicità e transita agilmente dalla lucida irriverenza di Olaf Breuning (Svizzera, 1970), alla salda analisi dell’attualità di Thomas Kuijpers (Paesi Bassi, 1985), dall’ibridazione delle categorie di Mark Dorf (New York, 1988), al flusso tecnologico di Kenta Cobayashi (Giappone, 1992). E poi? Tra premi, pubblicazioni e network, le novità non finiscono certo qui. Marcella Manni ci dice di più. 
Metronom si sposta nel centro storico di Modena. Quali sono le peculiarità di questo nuovo spazio? 
«Lo spazio di via Carteria 10 è all’interno di un importante palazzo cittadino, Palazzo Montecuccoli degli Erri, recentemente oggetto di un complesso intervento di restauro che ne ha ripristinato i volumi originali. Il progetto ha tenuto conto dei vincoli storico-artistici del locale e della sua collocazione in un contesto di prestigio, per storia passata e presente del palazzo e dell’affaccio su un particolare tratto di strada del centro storico di Modena, che negli ultimi anni si è andata definendo rispetto ad attività culturali e creative. Studi professionali, botteghe storiche e spazi autogestiti da artisti garantiscono alla zona una connotazione di ricerca e sperimentazione: Metronom, per gli obiettivi che ha sempre perseguito, trova quindi giusta collocazione e possibilità di network. La sala espositiva della nuova sede garantisce ampie possibilità agli artisti di allestimento a seconda del progetto, uno spazio che potrà ospitare mostre ma anche rassegne video. Un’area permanente, e col tempo sempre più strutturata, sarà dedicata ai libri: Metronom ha iniziato l’attività editoriale e, oltre alla produzione, le pubblicazioni saranno oggetto di iniziative specifiche. Un media wall predisposto ad hoc garantirà uno spazio espositivo permanente rivolto verso l’esterno, indipendente dagli orari di apertura e con una programmazione che sarà strutturata grazie anche alla collaborazione con scuole e enti di formazione». 
Puoi anticipare qualcosa sui progetti futuri? 
«Metronom proseguirà secondo le linee di interesse già avviate: da marzo grazie alla collaborazione con lo Studio Pozzi di Modena ci occuperemo dell’organizzazione del premio Artifact, in aprile sarà pubblicato il libro di Thomas Kujipers, Gesture, esito del Metronom book award assegnato al Festival Fotopub nel 2017, e ci concentreremo sul nuovo progetto di Christto&Andrew selezionato dal festival Les Rencontres d’Arles per il New Discovery Award a luglio. Attività editoriale, una programmazione specifica per media wall e il costante lavoro di supporto delle collaborazioni con gli artisti si affiancheranno all’attività di approfondimento teorico e di divulgazione pubblicate su generazionecritica.it». 

In home: Kenta Cobayashi 
In alto: Olaf Breuning

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