24 febbraio 2018

C’è ma non si vede. I plexiglas di Andrea Branzi fotografati da Tom Vack, in un volume

 

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Da una parte, c’è una firma storica del design italiano, interprete di un’estetica funzionale immediatamente riconoscibile, dall’altra, un fotografo che ha trasformato gli oggetti in icone fuori dal tempo. Stiamo parlando di Andrea Branzi e Tom Vack e quale modo migliore di incontrarsi, se non tra le pagine di un volume? 
Transparency è il catalogo ragionato, edito dalla Galleria Giovanni Scacchi con Fortino Editions, che presenta la ricerca di Branzi con il plexiglas, per la prima volta in modo unitario. Circa sessanta progetti disegnati tra il 2002 e il 2017, realizzati con l’azienda Metea, di Guanzate, interpretate da Vack che, con il suo stile caratteristico, è riuscito a esaltare le caratteristiche di trasparenza e di rifrazione e trasmissione della luce, proprie di questo materiale. «La trasparenza di questi oggetti, così come li abbiamo interpretati con Scacchi, non è soltanto il risultato di un materiale ma è anche la metafora di una ricerca che si sviluppa “nel vuoto” intercettando universi sommersi e nuove dimensioni mentali», ha spiegato Branzi. 
Il volume, sarà presentato il 26 febbraio, in una edizione speciale, numerata in 99 copie, firmata e accompagnata da un box in plexiglas, in occasione di una conversazione tra Andrea Branzi, Michele De Lucchi e Tom Vack, nell’ambito de “La trasparenza come metafora”, mostra che la galleria Scacchi dedica alle opere trasparenti.

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