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In occasione dei 90 anni dalla nascita di Domus, un omaggio a chi quella rivista l’ha diretta per quasi 40 anni, dal 1928 al 1979. Nella mostra in esposizione alla Galleria Carla Sozzani fino al 6 maggio, Gio Ponti (Milano, 1891-1979) è raccontato per suggestioni attraverso una selezione di immagini e oggetti che ripercorrono la poliedrica attività dell’architetto. “Domus 90. Gio Ponti” si compone di materiali d’archivio e pezzi di design accostati in modo da restituire al visitatore un percorso guidato capace di svelare l’animo e il pensiero di Ponti attraverso le sue opere.
L’allestimento presenta un’alternanza armonica di elementi utili a mostrare l’approccio progettuale dell’architetto, spostandosi dalle grandi foto delle architetture agli oggetti di arredamento, dalle arti decorative alla grafica delle copertine di Domus del 1939 e 1940. La selezione di oggetti in mostra ripercorre circa 50 anni del lavoro di Ponti, spaziando dal vaso Prospettica per Richard Ginori, del 1929, alla seduta Superleggera, disegnata nel 1955, fino a un servizio di piatti e una serie di mobili del 1970.
Testimone e protagonista del passaggio all’abitazione moderna negli anni Trenta, Gio Ponti ha saputo leggere e interpretare i cambiamenti della società del dopoguerra, nutrendo interesse e sensibilità per le forme, attenzione per la carica estetica dei materiali, gusto nell’uso dei colori e ricerca nella potenzialità espressiva dell’artigianato e delle arti decorative. L’esposizione, curata da Domus, mette in scena l’alfabeto dell’architetto mostrandone l’eterna contemporaneità, il garbo e l’attenzione alla cultura. Attenzione che si rivela anche nell’inviare agli amici biglietti d’auguri disegnati a mano. Piccole opere d’arte che sottolineano la sensibilità necessaria ad un uomo per poter disegnare un’epoca e diventarne icona. (Tiziano Manna)