20 aprile 2018

L’Agenzia Spaziale Europea digitalizza 82mila manoscritti della Biblioteca Vaticana

 

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Una volta, per conservare i testi ritenuti più importanti, si usavano inchiostro e tanta manualità, adesso i satelliti. In effetti la cosa sembra avere un senso, visto che secoli fa i libri viaggiavano da un porto all’altro, mentre in un futuro prossimo potrebbero attraversare lo spazio tra le stelle. Questo non possiamo darlo per certo ma nel frattempo è bene prepararsi anche per esigenze più quotidiane e così se volete dare un’occhiata a un papiro di 1700 anni fa oppure sfogliare un incunabolo del 1200, adesso potete, senza rischiare di piegare le pagine. Grazie alla potente tecnologia messa in campo dall’Agenzia Spaziale Europea che poterà alla digitalizzazione di 82mila preziosissimi e fragilissimi manoscritti conservati alla Biblioteca Vaticana, racchiusi in 45 milioni di miliardi di byte, in parole povere 45 petabyte. Per avere un’idea della mole di dati, sappiate solo che i computer del Cern di Ginevra processano circa 75 petabyte all’anno.

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