Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un concerto in cui, a interpretare il ruolo principale, tra suoni e luci, saranno strumenti solitamente tenuti in disparte. Si tratta di Back Symphony, un’azione di Quiet Ensemble, il duo nato nel 2009 e composto da Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli, che andrà in scena oggi, 20 aprile, a partire dalle 20.30, al Casale dei Monaci, a Roma. Più che sul palco, si procederà da un altro luogo, perché a dare ritmo alla partitura saranno gli oggetti del backstage, che sfileranno in una sorta di coreografia meccanica, rivelando dettagli, amplificando effetti sonori e luminosi generati dal caso.
La performance è il secondo atto degli incontri in programma per Villam, il progetto relazionale sviluppato da Anità Calà, in collaborazione con Giovanna Giannini Guazzugli, che ha già visto l’intervento di Filippo Berta, a marzo, al Centro Giovani del I Municipio di Roma. Villam ha la forma di una factory senza luogo e confini, una ragnatela che si diffonde sul territorio e riunisce gli individui, proponendo confronti e incontri che durano poche ore oppure si protraggono nel tempo. «L’idea di creare una sorta di Factory, dove alleati giusti possano far parte di un nucleo potente che cresce e si evolve nel tempo, è l’evoluzione del mio lavoro di artista. Villam è sempre stata nella mia testa, ho una visione chiara di quello che potrà essere tra 10/15 anni. Il mio obiettivo è quello di essere il collante delle esperienze che andranno ad accumularsi. Villam è un work in progress per chi ne diventa parte e gli eventi che si andranno a programmare saranno la sintesi dei dialoghi di tutti i suoi membri», spiega Calà.
In home e in alto: Quiet Ensamble, Back Simphony. Foto di Titta Ferrante