07 giugno 2018

Il mercato in Iran a rischio per colpa di Trump

 

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Nonostante le nuove sanzioni economiche che Donald Trump ha imposto all’Iran che minacciano di far deragliare l’economia, intralcio che si aggiunge al divieto di viaggiare in otto paesi a maggioranza musulmana che sta facendo diminuire gli scambi culturali, contro tutte le avversità, il mercato artistico iraniano si sta espandendo. Con questa nuova  situazione economica l’Iran da il via a Teer Art, la prima fiera d’arte iraniana, che apre a Teheran questo mese, dal 24 al 30 giugno, che vede 11 gallerie iraniane specializzate principalmente nell’arte contemporanea nella lista di partecipanti. Secondo i dati del governo, le gallerie di Teheran sono balzate da meno di dieci a 150 negli ultimi cinque anni e sono tantissimi gli artisti iraniani che vivono all’estero. Secondo l’ultimo rapporto di ArtTactic sulla regione, gli artisti iraniani hanno visto crescere in maniera esponenziale la loro performance rispetto alle loro controparti mediorientali nelle aste globali: nel 2017, gli artisti iraniani hanno generato vendite per 16,6 milioni di sterline, ben prima del secondo Egitto, i cui artisti hanno realizzato 5,4 milioni. Ciononostante, i commercianti e gli artisti sostengono che una riduzione degli scambi culturali ed economici tra l’Iran e l’Occidente sta minacciando di schiacciare un mercato che ha appena avviato la crescita. “Senza tali scambi, la scena artistica iraniana sarà ghettizzata ancora una volta”, avverte Salman Matinfar, direttore della galleria Ab-Anbar di Teheran. Alcuni artisti hanno agenti in tutto il mondo e per quanto possa essere difficile lavorare con Stati Uniti, nel frattempo possono vendere in altri paesi, sperando che Trump non venga rieletto nel 2020. 

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