Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Raccontare i paradossi della cultura modernista attraverso l’antropologia, la pedagogia, la politica e la morale. È il lavoro dell’artista Jonathas de Andrade, che da anni raccoglie e cataloga immagini, testi, storie di vita e materiale sull’architettura, mettendo insieme una narrazione personale e politica del passato, tra sequenze ammalianti e scene di eccesso di potere.
De Andrade, nato a Maceió, in Brasile, nel 1982, ha esposto al Guggenheim di New York, al CCA di San Francisco, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, alla 11ma Biennale di Dakar, alla 12ma Biennale di Lione e martedì, 19 giugno, al MAXXI, in occasione di Artapes, il programma di proiezioni video a cura di Giulia Ferracci, potremo assistere a una rassegna di tutte le sue opere video, da Pacífico (Pacific), del 2010, fino al suo ultimo film, Voyeuristico, che offre uno sguardo insolito sulla vita privata dei passanti delle strade di Recife e São Paulo. Ad aprire l’incontro, un talk durante il quale l’artista approfondirà le tematiche e la poetica della sua ricerca, in dialogo con Ferracci e con lo storico dell’arte Giuliano Sergio.